Luna Rossa, sfuma il sogno: Ineos trionfa e ora sfida New Zealand per l’America’s Cup

Gli inglesi chiudono sul 7-4 il duello finale della Louis Vuitton, all’imbarcazione italiana serviva un’impresa: ma usciamo di scena a testa alta

4 ottobre 2024
Ineos Britannia e Luna Rossa hanno regalato grandi emozioni a Barcellona

Ineos Britannia e Luna Rossa hanno regalato grandi emozioni a Barcellona

Barcellona, 4 ottobre 2024 – Nessuna rimonta, nessun miracolo. La Louis Vuitton Cup è di Ineos Britannia, e Luna Rossa deve ammainare il sogno di andare a sfidare New Zealand in America’s Cup. I britannici hanno vinto piuttosto nettamente a Barcellona l’undicesima regata della finale, e si sono aggiudicati la sfida per 7-4. Luna Rossa esce sicuramente a testa alta, ma nel complesso il duello ha premiato la barca più veloce e anche più affidabile: anche la minore quantità di guai tecnici ha avvantaggiato gli inglesi, con il timoniere, Sir Ben Ainsley, che si prende questa gloria parziale. Ora c’è New Zealand fra Ineos e il sogno. La finalissima inizierà sabato 12 ottobre. E l’Inghiterra riabbraccia la possibilità di un trionfo dopo tantissimi anni di attesa.

Luna Rossa non può dirsi sconfitta, anche se l’esito di giornata brucia. Il team capitanato dal timoniere Jimmy Spithill ha dato spettacolo. "È andata male, ma Luna Rossa tornerà forte”, assicura a Sky l’altro timoniere, Francesco Bruni. “Abbiamo fatto un lavoro incredibile, ma non l’abbiamo portato a termine. Avevamo tutte le carte in regola per andarci a prendere l’America’s Cup”. Il nostro equipaggio ha incassato subito dopo la regata i complimenti dei vincitori.

La barca italiana aveva regolato American Magic nella semifinale e pareva davvero potere involarsi, ma è incappata anche in un paio di problemi tecnici che ne hanno condizionato la sfida. Dopo il 4-4, gli inglesi hanno capitalizzato quanto imparato in acqua in questi giorni intensissimi e operato il sorpasso. 

Ora il nostro team dovrà riflettere, operare correttivi, capire cosa si può migliorare. Passeranno quattro anni prima della prossima America’s Cup. E con questa evoluzione tecnologica e gli investimenti necessari, sono quasi un’era.

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