Pamela Malvina, la pugile infermiera di Bologna: dalla cittadinanza al titolo europeo

In Italia da quando ha 8 anni, la trentunenne è diventata l'idolo di una Bologna multietnica e inclusiva, ecco la sua storia

di GIANLUCA SEPE -
6 aprile 2024

Bologna, 6 aprile 2024 – La pugile infermiera ce l’ha fatta, ancora una volta. Pamela Malvina Noutcho Sawa è campionessa europea EBU Silver dei pesi leggeri nella sua Bologna, in un Paladozza gremito e vestito a festa dove un tifo degno degli eventi della palla a spicchi non smette di incitare il suo nome.

Un nome che racconta una storia iniziata su un volo proveniente dal Camerun, quando Pamela aveva soltanto 8 anni e il mondo attorno le sembrava molto meno colorato rispetto all’Africa vissuta per poco ma con spensieratezza.

Pamela Malvina Noutcho Sawa è campionessa europea EBU Silver dei pesi leggeri, la vittoria nella sua Bologna, in un PalaDozza gremito
Pamela Malvina Noutcho Sawa è campionessa europea EBU Silver dei pesi leggeri, la vittoria nella sua Bologna, in un PalaDozza gremito

Arrivata a Perugia per ricongiungersi con il padre, in Umbria ha vissuto l’adolescenza per poi trasferirsi a Bologna, dove ha iniziato l’università che l’avrebbe portato a laurearsi in Scienze Infermieristiche. Qui durante un tirocinio in un centro di accoglienza per senza fissa dimora fa il suo primo incontro con il pugilato. Sarà amore a prima vista, con Pamela Malvina che scopre uno sport che l’appassiona e di cui ha i crismi di una campionessa. Impara in fretta e mostra grandi potenzialità sotto la guida attenta di Alessandro Dané e poi anche di Franco Palmieri.

Lo fa sul ring della Bolognina Boxe, una palestra popolare che offre il pugilato nudo e crudo, quello intriso di valori sociali, che accoglie chi non può pagarsi gli allenamenti e che si radica nel quartiere di cui porta il nome per stare vicino alla gente. Intanto inizia a lavorare all’Ospedale Maggiore e tra le corsie “prende a pugni” anche qualche pregiudizio, perché il colore della pelle, purtroppo, condiziona ancora l’ignoranza di qualcuno che non la considera l’infermiera di turno. Al Maggiore affronta anche le sfide del Covid e intanto che la pandemia colpisce duro, lei si allena e vince. Nel 2021 fa suo il titolo italiano nella categoria 64 chili agli Assoluti Elite, poi passa al professionismo, uno step naturale per chi come lei ha una classe e i numeri per crescere ancora tra le sedici corde. Intanto, dopo oltre 20 anni in Italia attende una cittadinanza che sembra un miraggio e che non considerava nemmeno così importante, seppur necessaria per inseguire i suoi sogni di gloria. Cittadinanza che finalmente arriva nel 2022 mentre a fin 2023 diventa campionessa italiana dei pesi leggeri a Casoria, dove di boxe popolare se ne intendono da sempre. Lo fa anche grazie all’aiuto della Promo Boxe di Mario Loreni che la prende sotto la sua ala organizzativa per lanciarne ulteriormente la carriera e supportare la Bolognina nel lavoro quotidiano.

Pamela Malvina continua a vincere, con il successo più bello che arriva proprio il 5 aprile nella sua Bologna, davanti agli oltre 2.500 del Paladozza che urlano il suo nome. Titolo europeo EBU Silver, sette incontri, zero sconfitte. “Sono grata a questa città, è un sogno” ha detto tra le lacrime sul ring del Madison Square Garden di Piazza Azzarita. Dai quartieri popolari all’ombra delle Due Torri, tutti esultano per un successo che sa di riscatto. Compresa l’Ausl che per bocca del Direttore Generale Paolo Bordon si unisce al coro dei complimenti: “Siamo molto soddisfatti per la nostra Pamela, un'infermiera dell'ospedale Maggiore: ha combattuto e ha vinto il campionato europeo. Eravamo a tifare per lei, ci ha dato grande soddisfazione ed emozione.”