SailGP, Spithill guida il team italiano: "Squadra di talento, sarà entusiasmante"

Il velista australiano, con un lungo passato su Luna Rossa, sarà al via del circuito 2024/2025 alla guida del RedBull Italy SailGP Team

di GIANLUCA SEPE
21 novembre 2024
Il velista australiano James “Jimmy” Spithill

Il velista australiano James “Jimmy” Spithill

Roma, 21 novembre 2024 – Se l’Italia doveva iniziare la sua avventura nel SailGP, non poteva che esserci lui al comando. James “Jimmy” Spithill sarà infatti alla guida del team che dal prossimo 23 novembre disputerà il circuito internazionale a bordo dei catamarani F50 foiling. 12 equipaggi al via, con il velista australiano che dopo l’addio che sa di arrivederci all’America’s Cup, ha portato tanto della sua Luna Rossa in questa nuova avventura: da Ruggero Tita a Giulia Fava, passando per Andrea Tesei, senza dimenticare i grinders Enrico Voltolini e Matteo Celon.

Dalla Coppa America al SailGP, è pronto?

“Penso sia la cosa più emozionante che sia mai accaduta nella vela. E’ la prima competizione di questa portata che ha un calendario regolare e una serie di regate a livello globale. Se guardi alle competizioni sportive di maggior, che si tratti di Premier League, NFL, NBA, l'ingrediente chiave per tutte queste cose è una stagione regolare”.

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Dunque meglio dell’America’s Cup. Non tornerà in Coppa?

“Sapere dove si trovano le sedi, fare accordi di trasmissione a lungo termine e allo stesso tempo costruire franchising è diverso. Mi piacerebbe farla, ma la più grande frustrazione con l'America's Cup è che non sai mai quali sono le regole e non sai mai dove sarà il prossimo evento. Voglio dire, eccoci di nuovo, ho gareggiato nell’ultima edizione, ora è terminata ma nessuno sa ancora dove sarà la prossima. Poi c’è incertezza sulle regole e sulla barca. Nessuno sa ancora nulla. Qui invece siamo alla quarta stagione ed è tutto più lineare. É una cosa positiva anche per il pubblico, si va verso l’ampliamento a 14 tappe. La gente non vuole aspettare sempre 3-4 anni per vedere la vela a questi livelli”.

Più emozioni e più competizione?

“Penso che l'altro punto chiave qui sia che si tratta di una regata di flotta. In una gara tra solo due concorrenti, se uno dei concorrenti si mette davanti, non è così emozionante. La bellezza di avere più barche in gara, proprio come con la MotoGP o la Formula Uno, è che anche se qualcuno si mette in testa, ci sono ancora molte altre grandi battaglie che si svolgono sul campo di regata”.

E ora ci sarà anche un team italiano, il nostro Paese è pronto per questa competizione?

“Ho capito subito che non appena avremmo avuto un team italiano in SailGP, proprio come avevo visto con l'America's Cup, ci sarebbe stato grande entusiasmo. Gli eventi europei sono eventi di casa per noi, i fan italiani saranno il gruppo più numeroso di persone che verrà in queste tappe. Sono così appassionati. Amano lo sport. L'ho visto a Barcellona con Luna Rossa. Per me, è stata un'opportunità davvero emozionante creare il team italiano ma anche collaborare con alcuni dei migliori talenti in circolazione”.

Si riferisce a Ruggero Tita?

“Ruggi è un talento incredibile, due volte campione olimpico. Ha sempre fame di conoscenza, è umile e ha una grande etica del lavoro. Abbiamo lavorato insieme a bordo di Luna Rossa e ho visto da vicino tutta la sua classe. Per me, è una stella emergente ed è la persona giusta da timonare ma vorrei essere chiaro, tutto il team ha dei grandi talenti. Penso a Giulia Fava, ad Andrea Tesei. Se guardi i risultati olimpici, i risultati della Youth America's Cup, i risultati della Women's America's Cup, con Luna Rossa siamo sempre stati ai vertici e mettendo insieme tutto,  doveva esserci un team SailGP italiano”.

Avrà tanti ex compagni a bordo con lei ma anche da avversari. Che effetto farà trovare Checco Bruni dall’altra parte?

“Sono molto, molto emozionato. Checco è come un fratello per me. Abbiamo condiviso alcune esperienze fantastiche lavorando insieme. In realtà abbiamo già gareggiato l'uno contro l'altro nel SailGP. Lui ha trascorso un periodo di tempo nella seconda stagione con il team giapponese mentre io ero con il team USA. Sarà bello ritrovare tanti ex compagni di squadra”.

Cosa rende davvero speciale il Sail GP?

“La cosa bella è che nessuno ha un vantaggio tecnico. Tutti hanno la stessa attrezzatura, i dati sono aperti e si possono conoscere quelli degli avversari. E questo può essere uno svantaggio nell'America's Cup, dove la gara può non essere così emozionante perché qualcuno ha un vantaggio tecnico. E ci sono due barche. Quindi tutto si riduce davvero alla squadra migliore. L'F50 è davvero una barca vera, devi essere un atleta fantastico dal punto di vista fisico ma devi anche essere un velista. Non sei seduto nella stessa posizione per tutto il tempo. Devi attraversare la barca. La barca è molto più difficile da navigare di qualsiasi altra barca là fuori. Premia davvero le buone capacità di navigazione. È molto manuale, quindi non c'è molto input o automazione che si trova su altre barche. Quindi, sì, è una barca davvero, davvero impegnativa”.

Per voi sarà la prima stagione, quali sono gli obiettivi?

“Come squadra, abbiamo il minor numero di ore rispetto a chiunque altro nel circuito di SailGP. E una delle sfide più grandi è proprio la barca. Tutte le barche sono costantemente sulla nave che va al prossimo evento, proprio come la Formula 1 e la MotoGP. Quindi la sfida è che dobbiamo accumulare ore. Dobbiamo anche uscire in mare e gareggiare. Per imparare più possibile bisogna andare in acqua e sfidare gli avversari. Bisogna commettere errori e imparare cosa funziona e cosa no. Stiamo costruendo una squadra e le premesse sono più che buone”.

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