Basket Eurolega, Milano si spegne sul più bello: il Real si impone per 88-71

Reduce dal successo sull'Olympiacos, l'EA7 cade al Wizink Center nel secondo impegno europeo settimanale

di MATTEO AIROLDI -
19 ottobre 2023
Real Madrid-Milano (Ansa)

Real Madrid-Milano (Ansa)

Madrid (Spagna), 19 ottobre – Reduce dall’importante e prestigioso successo casalingo contro l’Olympiacos, l’EA7 Armani Milano è costretta ad alzare bandiera bianca nel secondo impegno settimanale di Eurolega, al cospetto di un Real Madrid che al Wizink Center si impone per 88-71. Un passivo finale forse fin troppo duro per un’Olimpia che nel primo tempo ha saputo tener testa ai campioni d’Europa in carica, arrivando persino a toccare il +9. Nella ripresa, però, è arrivata la veemente reazione dei “Blancos” che, guidati da un Facundo Campazzo impeccabile in regia (12 punti e 10 assist) e da un Sergio Llull mortifero al tiro (19 punti con 5/10 nel tiro da tre punti), hanno messo la freccia del sorpasso e preso il largo lasciando sul posto una Milano ancora alle prese con rotazioni ridotte soprattutto sugli esterni. Proprio il play classe 1987 nativo di Mahòn è stato l’ispiratore del parziale di 13-2 che ha fatto volare a +17 il Real a inizio quarto quarto e ha tagliato le gambe a una Milano rimasta a corto di energia nel momento decisivo. Agli uomini di Messina, che pochi giorni fa ha festeggiato il 300° successo in Eurolega, non sono quindi bastate neppure le doppie cifre di Shavon Shields (16 punti) e Nikola Mirotic (13), incappato però in una serata storta nel tiro dalla lunga.

La cronaca della gara

Milano parte con un buon piglio, difendendo con la giusta aggressività e controllando i ritmi in attacco in modo da non far correre il Real. I biancorossi si portano così avanti di sei lunghezze nel giro di pochi minuti (5-11). Aggrappandosi ai guizzi in regia di Campazzo e alla concretezza, il Real riesce però a colmare il gap e a mettere la testa avanti, ma il vantaggio è illusorio, perché ben presto i “Blancos” devono fare i conti con il problema dei falli commessi da Tavares prima e dal suo rilievo Poirier poi. Una situazione di cui l’Olimpia sa far tesoro, così come del ritorno in panchina per rifiatare di Campazzo: il finale di quarto sorride infatti a Milano, che al suono della prima sirena è avanti di sei punti (19-25). I biancorossi continuano a dettare il passo di gara anche nella seconda frazione, nella quale riescono a sfruttare il buon lavoro a rimbalzo e a cavalcare il momento positivo di Mirotic e Hall, autore dall’arco del +9 meneghino a 3’ dall’intervallo lungo (30-39). Il Real incassa e non crolla, restando sornione in agguato. Toccato il fondo, i padroni di casa si rimboccano le maniche e, grazie all’esperienza di Llull e alla spinta del Wizink Center, ricuciono lo strappo trovando allo scadere del primo tempo, proprio grazie all’eroe dell’ultima finale a Kaunas, la tripla del 42-42 al 20’. Un pari che galvanizza il Real, il quale esce dagli spogliatoi con rinnovata energia e, grazie all’asse Campazzo-Tavares, si porta in pochi minuti a +4 (47-51). Sul più bello, i problemi di falli del capoverdiano tornano a fare a capolino con il terzo e quarto personale fischiatigli in un amen, che lo costringono al ritorno in panchina. Questa volta, però, l’impatto di Poirier è ben diverso: il lungo francese, infatti, trova buona intesa con Campazzo prima e con Rodriguez poi e spinge i “Blancos” al +8 (63-55). Il primo vantaggio in doppia cifra della serata porta invece la firma di Hezonja che. Con un due più uno, griffa il 66-55, ma l’Olimpia prova comunque a restare in piedi attingendo dalla difesa a zona che si accoppia a uomo e ai punti di Mirotic e Hall, che riportano lo svantaggio meneghino in singola cifra a 10’ dalla fine (66-59). Gli sforzi profusi per tener testa al Real nei primi tre quarti, vengono però pagati a carissimo prezzo dall’Olimpia all’alba della quarta frazione, quando sale in cattedra Sergio Llull che martella il canestro avversario e ispira il parziale di 13-2 che vale il +17 iberico (80-63). Una mazzata tremenda per un’Olimpia rimasta a corto di energie nel momento chiave e costretta con largo anticipo a lasciare il passo agli avversari.

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