IL COMMENTO. La pagina nera del caso McDuffie

L'articolo discute l'espulsione del giocatore McDuffie durante una partita di basket, sottolineando la necessità di valutare attentamente le dinamiche di gioco. Si critica l'applicazione rigida delle regole e si esprime disappunto nei confronti degli arbitri.

13 febbraio 2024

Un giocatore leggero e tecnico, per cui scende in campo e pensa che comunque debba essere tutelato dagli arbitri? Può essere che McDuffie pensi una cosa del genere. Possibile, al di là di tutti i pareri espressi, compreso anche quello di Sacchetti – la società questo giro è in silenzio –, che la lettura di quanto è avvenuto nell’ultimo quarto, e cioè l’espulsione dell’ala americana, possa essere teoricamente senza sbavature e che il signor McDuffie abbia fatto una cretinata. Anzi due cretinate. Ma. Perché c’è anche un ma. Bisogna essere lì, in campo, per capire bene come sono andate le cose. Se il giocatore ha mandato in quel posto l’arbitro, è un paio di maniche, se invece, come hanno percepito molti, ha chiesto un libero aggiuntivo anche se non propriamente con i toni di una signorina del circolo del merletto, è un’altra storia, un altro film. Nelle dinamiche di gioco queste cose ci possono anche stare. Non siamo al balletto della Scala.

Perché se l’ipotesi ‘vera’ è la seconda, come pare, e cioè una maldestra richiesta del fallo, qui siamo di fronte alle leggi draconiane. Tagli la mano comunque, sia che tu abbia rubato una mela oppure la scatola con i gioielli.

Sul campo di Varese l’altra sera si giocava una partita delicatissima per entrambe le formazioni. Per cui, vale per Pesaro, ma anche per Varese il principio, che prima di mandare sotto la doccia anticipatamente un giocatore, alterando fortemente i valori in campo, un arbitro deve contare fino a dieci. Cosa che non è stata fatta: è stato aperto il regolamento delle giovani marmotte, si è guardata la pena sul caso specifico, e quindi si è applicata.

Testo e contesto diceva uno che pensava di diventare Papa. E in questo caso specifico questa perla di saggezza non è stata applicata. Pesaro non aveva bisogno di altri becchini oltre a quelli che ha già in casa. Una pagina veramente molto brutta per la classe arbitrale quella che ha passato il campo di Varese. Partite del genere, ballate dentro una mattonella di punti, si fanno scorrere fino alla fine.

m.g.

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