Joe Bryant, il papà campione . Incantò in Italia e ispirò Kobe

Addio al cestista che diede spettacolo per 7 stagioni da noi dopo aver lasciato l’Nba. Aveva 69 anni

di NICCOLÒ GALLIGANI -
17 luglio 2024
Joe Bryant, il papà campione . Incantò in Italia e ispirò Kobe

Joe Bryant, il papà campione . Incantò in Italia e ispirò Kobe

Basket in lutto per la scomparsa a 69 anni di Joe Bryant, padre del grande Kobe, morto quattro anni fa in un incidente in elicottero. Jellybean, questo il suo nomignolo, è stato una delle stelle della pallacanestro italiana degli anni Ottanta, quando gli stranieri per squadra erano soltanto due. Joe Bryant è stato l’eroe dell’Appennino tosco-emiliano. E infatti adesso lo piangono da entrambi i versanti, a Pistoia e a Reggio Emilia. Dove è arrivato alla fine della sua avventura italiana.

Un giocatore che sapeva accendere la fantasia degli spettatori con le sue giocate di fantasia e quei canestri che realizzava da ogni posizione. Un vero funanobolo che però sapeva all’occorrenza essere utile alla squadra, prendendo un rimbalzo o andando a difendere o a portar palla se c’è bisogno. Joe aveva tutto del campione, la personalità, l’estro, le doti fisiche. Dopo una discreta carriera in Nba con i Sixers con cui giocò quattro stagioni, giocò anche con i Clippers e a Houston. Nel 1984 a portarlo in Italia è il team manager di Rieti Attilio Pasquetti. Con la Sebastiani gioca due campionati e si mette subito in evidenza per le doti di grande realizzatore. Metterà a segno in 60 partite 2.106 punti. L’anno dopo sarà a Reggio Calabria, dove in una partita riuscirà a mettere a referto ben 69 punti. Nella stagione 1987-88 indosserà la maglia della neopromossa Maltinti Pistoia.

Joe diventa il leader della squadra e l’idolo dei tifosi. Sarà uno dei grandi protagonisti dei celebri derby con Montecatini, quelle leggendarie sfide a colpi di canestri da tre punti tra lui da una parte e Mario Boni dall’altra. Nei due campionati trascorsi a Pistoia metterà a segno ben 2.460 punti. Finalmente poi con le Cantine Riunite Reggio Emilia arriva in A1 e ci resterà per due campionati. Anche in questo caso non si smentisce, 1.492 punti in 69 partite. E tutti, a Pistoia e a Reggio Emilia, ricordano in tribuna, sempre elegantissima la moglie Pam, e quel figlio irrequieto, che non stava mai fermo e che tra un tempo e l’altro entrava sul parquet a tirare a canestro. Era Kobe.

Con il figlio i rapporti non sono sempre stati sereni, anche se negli ultimi anni c’era stato un riavvicinamento. Dopo aver lasciato l’attività agonistica è diventato allenatore e alcuni anni fa si era parlato di un possibile ritorno in Italia come coach di Rieti, ma poi non se ne fece nulla. Qualche tempo fa Joe era stato colpito da un ictus. Ieri la scomparsa nella sua Philadelphia.

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