Finali scudetto: spallata dell'Olimpia. Virtus piegata 81-78 in gara 3
L'EA7 si porta sul 2-1 nella serie e giovedì, sempre in casa, avrà il primo di due match point scudetto
Milano, 11 giugno 2024 – Spallata dell’EA7 Emporio Armani Milano che si prende gara 3 delle finali scudetto dopo aver piegato la Virtus Segafredo Bologna 81-78 e si porta sul 2-1 nella serie. Giovedì, sempre tra le mura amiche dell’Unipol Forum, i biancorossi avranno quindi il primo di due match point a disposizione per conquistare il 31° tricolore della loro storia. Questa sera ad Assago è andata in scena l’ennesima sfida decisamente ruvida tra le due squadre, che l’Olimpia ha comandato per larghi tratti senza però riuscire a piazzare l’allungo decisivo: a decidere la contesa, alla fine, ci hanno quindi pensato uno Shabazz Napier salito esponenzialmente di colpi nel quarto quarto (14 punti e 6 assist) e Nikola Mirotic, il quale si è preso la palma di miglior realizzatore con 21 punti mandati a bersaglio ma soprattutto ha suggellato la vittoria milanese con il glaciale due su due in lunetta a pochi secondi dalla fine. Sempre in casa Olimpia, doppia cifra anche per Shavon Shields (13 punti) e Diego Flaccadori. Per la Virtus, protagonista di una ottima prova nel cuore dell’area (59% da due), ci sono da segnalare i 17 punti di Jordan Mickey, gli 11 a testa di Iffe Lundberg e Toko Shengelia – meno incisivo rispetto alle due prove in terra bolognese – e i 10 di Marco Belinelli che ha però tirato con 4/12 dal campo.
La cronaca della gara
In controtendenza rispetto ai primi due match della serie, sono gli attacchi ad avere la meglio in un inizio gara decisamente equilibrato, in cui Bologna ribatte colpo su colpo ai canestri di Melli e Shields, riuscendo addirittura a mettere la testa avanti grazie alle affondate al ferro di Dunston e Cordinier, oggi a lungo limitato dai falli (10-11). La Virtus accenna anche alla zona sulle rimesse, ma ancora Shields e Mirotic riportano avanti un’Armani che poi, grazie ai rimbalzi d’attacco e alle triple di Flaccadori e Hall, chiude a +4 un primo quarto offensivamente scoppiettante (29-25). È Lundberg a cercare di tenere la Virtus attaccata al match, ma dall’altra parte Flaccadori è decisamente pimpante e colpisce dall’arco in tandem con Napier per il nuovo massimo vantaggio meneghino (41-34), che costringe Banchi al timeout. Minuto di sospensione da cui Bologna esce con la stilettata dalla lunga di Belinelli, che tiene i suoi a contatto. Milano detta il passo ma non affonda il colpo anche perché le percentuali dall’arco sono deficitarie: la Virtus incassa, resiste e si aggrappa ai punti portati in cascina da Pajola e Mickey per rientare negli spogliatoi con sole due lunghezze di ritardo (46-44).
Dopo l’intervallo le polveri degli attacchi si bagnano e si procede segnando con il contagocce. Il parziale del quarto recita 16-15 per i meneghini che entrano così a +3 (62-59), in un quarto quarto che Napier comincia in maniera decisamente frizzante: dopo l’iniziale e illusorio controsorpasso bianconero firmato Hackett-Dunston, infatti, il folletto nativo di Roxbury sigla cinque punti di fila e recapita un cioccolatino nelle mani di Mirotic che capitalizza. Milano riprova così ad allungare portandosi a +5 (75-70). Tutto finito? Mickey e Shengelia non sono di questo avviso e riportano la Virtus a -1. Mirotic risponde convertendo i liberi del +3 a 12” dalla fine e la Virtus ci riprova con i tentativi dall’arco di Lundberg (stoppato da Melli) e Belinelli, sul cui errore nasce il parapiglia che porta alla decisiva rimessa in favore di Milano, accolta dalle forti proteste bianconere che non sortiscono però gli effetti sperati di un cambio di decisione, consegnando così questo prezioso successo all'Olimpia.
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