Per l’Unahotels è stata un’estate da leoni Giusto sognare, ma non sarà una passeggiata

Si è scelta una strada e la si è percorsa con coerenza creando una squadra potenzialmente fortissima, ma ci sono scommesse da vincere

di DANIELE BARILLI
6 agosto 2023

Per l’Unahotels è stata un’estate da leoni Giusto sognare, ma non sarà una passeggiata

di Daniele Barilli

L’ignorantezza al potere. Uno slogan in una sorta di romagnolo maccheronico, alla Paolo Cevoli, azzeccatissimo per la nuova Unahotels. Perché parliamo di una squadra costruita su una filosofia precisa e che, ve lo confessiamo, ci piace molto. Tanto talento, la voglia di correre lungo i 28 metri del parquet senza troppe complicazioni, l’idea di vincere segnando un punto più degli avversari e, come detto, un discreta dose di sanissima ignoranza cestistica con giocatori del calibro di Galloway, Smith, Weber, Hervey e Atkins.

Si tratta, insomma, di una sorta di rivoluzione copernicana per quanto riguarda la società reggiana. Sia sotto il profilo tecnico, mai si era costruita una squadra partendo da queste basi, sia sotto il profilo dirigenziale. Perché, per la prima volta, dopo tempo immemore, si è scelta una strada e la si è percorsa con coerenza e grande decisione fino in fondo. L’idea era quella di puntare su un determinato tipo di gioco e si sono scelti gli atleti adatti alla missione. Questo non significa, sia ben chiaro, che l’Unahotels dominerà il campionato o farà sfracelli, ma che si sono poste le basi per disputare una buona stagione. Il merito, va detto, è in buona parte di Claudio Coldebella che ha costruito, in estate, una squadra pescando il meglio di quello che poteva pescare nel mare magnum del mercato in condizioni non semplici. Considerando che l’Unahotels non disputerà coppe europee e, di conseguenze, ha meno appeal rispetto a diverse concorrenti dirette. Coldebella ha superato, probabilmente, anche il budget che gli era stato affidato, con la consapevolezza, però, che le squadre vincenti si costruiscono in estate. D’altronde, lo si è visto nelle ultime stagioni, non ha tanto senso risparmiare in questo periodo per poi spendere vagonate di soldi durante il campionato cercando di mettere toppe e rischiando poi di retrocedere con budget astronomici come è successo nell’ultima stagione.

Ecco, per tutto questo, crediamo che l’estate biancorossa sia stata, finalmente, un estate intelligente. E la squadra che ne è scaturita oltre ad essere, sulla carta, estremamente competitiva è anche particolarmente intrigante. Ci sono tutti i presupposti, insomma, per disputare una stagione positiva e divertente.

Detto questo, ci sembra anche giusto sottolineare che qualche scommessa, in ogni caso, bisognerà vincerla.

La prima, e più scontata, è dovuta al fatto che coach Priftis dovrà essere anche una sorta di pastore di tori perché, oltre a predicare il suo basket nel migliore dei modi, dovrà gestire una serie di giocatori che vogliono essere protagonisti. Costruire un gruppo affiatato e in grado di unirsi nelle difficoltà sarà, probabilmente, un po’ più complicato rispetto al passato, ma se ci si riuscirà, il salto di qualità dell’Unahotels, all’interno del campionato italiano, è garantito.

Sotto il profilo dei singoli va sottolineato come ci saranno diverse cose da valutare. Partendo da Kevin Hervey un giocatore potenzialmente illegale a questi livelli e che per Reggio Emilia è un lusso. Non va, però, dimenticato che è fermo da più di un anno per i suoi problemi fisici e che ci vorrà tempo per rimetterlo in sesto. Se, però, le sue condizioni fisiche saranno buone, allora sarà uno dei colpi dell’anno per la Serie A. In questo contesto c’è anche la decisione di puntare sul giovane Momo Faye. Tutti ne parlano benissimo e la scelta è condivisibile, ma bisognerà verificare strada facendo, anche alla luce del discorso su Hervey, se Momo riuscirà a reggere il parquet da protagonista. Sottolineando che ci vorrà un po’ di pazienza e non bisognerà buttare troppa pressione sulle sue robuste, ma giovani, spalle. Senza dimenticare poi che anche Vitali è reduce da una stagione difficilissima e deve riemergere. Insomma: nell’ambiente c’è, giustamente, grande entusiasmo, ma è meglio partite con le orecchie basse. E poi, ignorantezza o meno, vedremo cosa succederà.

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