Vuelle, la gioia della famiglia Cinciarini. Papà Franco: "Che imprese i miei due figli"

Andrea ha guida al successo la Vuelle, Daniele ha regalato la Coppa Italia a Forlì, entrambi castigando le due bolognesi

19 marzo 2024
Vuelle, la gioia della famiglia Cinciarini. Papà Franco: "Che imprese i miei due figli"

Vuelle, la gioia della famiglia Cinciarini. Papà Franco: "Che imprese i miei due figli"

"Ho cerchiato il calendario sul 17 marzo, perché non è sempre festa. A volte bisogna anche buttare giù magoni", dice Franco Cinciarini, il padre di Andrea e Daniele. Il primo è stato l’asso nella manica della Carpegna Prosciutto per battere la Virtus Bologna, ed il secondo, Daniele, ha vinto la coppa Italia di serie A2 perché con il suo Forlì ha battuto l’altra bolognese e cioè la Fortitudo con un tiro da tre che ha ammazzato la partita nel finale.

Partiamo con Andrea...

"Ci siamo parlati mentre in auto raggiungeva Milano per ricongiungersi alla famiglia. Fa tutte le volte così. Gli dico sempre che non è atletico, ha braccia lunghe, ma è un metro e 93 ed anche il senso della posizione. E quel rimbalzo preso alla fine è stato decisivo".

Ma la famiglia Cinciarini la fanno più entrare a Bologna dopo ieri?

"Non mi interessa anche perché non entro più nei palasport".

E ieri la partita contro la Virtus dove l’ha vista?

"A casa davanti alla televisione perché non vengo più al palazzo da ormai diversi anni. Ho fatto un fioretto".

E sarebbe?

"Daniele è sempre stato fischiato a Pesaro e in una partita contro Caserta con Darren Daye in campo si è arrivati fino alla fine punto a punto. Sentivo attorno a me gli insulti e i commenti delle persone e sono stato zitto tutto il tempo. Alla fine ha vinto Caserta per un tiro sbagliato proprio di Daye e a quel punto non ho resistito e sono entrato in campo e ho iniziato ad inveire contro l’Inferno Biancorosso. Da quella volta ho fatto un fioretto e non sono più entrato al palas".

Quale la differenza tra Andrea e Daniele?

"E’ questa: alla fine della partita contro la Segafredo, Andrea è andato a festeggiare con i tifosi in tribuna. Una cosa del genere, per carattere, Daniele non l’avrebbe mai fatta. Questione di temperamento. A Daniele ho detto tante volte di cercare di riconciliarsi con il pubblico, ma credo che anche i tifosi pesaresi, visto che sono passati ormai tanti anni, potrebbero anche metterci una pietra sopra. Poi Daniele è sempre stato in un certo senso sfortunato perché è finito in formazioni che in qualche maniera erano dirette rivali di Pesaro per la salvezza".

Andrea invece?

"Ad Andrea invece i tifosi pesaresi hanno sempre voluto bene".

A proposito di Daniele, ieri ha dichiarato alla Rai, dopo la vittoria con la Fortitudo, che a 41 anni si sente bene e vuole continuare a giocare. Non male.

"E’ un periodo che sta molto bene fisicamente, ha cambiato anche alimentazione e quindi ha un rendimento molto alto. Non gioca tanto ma quando scende in campo fa sempre buoni bottini nell’arco di poco più di dieci minuti. E’ una sua peculiarità".

Veniamo a Pesaro: come la vede la situazione? Domenica arriva Reggio Emilia...

"Una partitaccia anche se bisogna però aggiungere una cosa. Loro in trasferta hanno preso anche delle bruttissime sconfitte".

Dura la lotta per la salvezza?

"Guarda, sono più convinto che alla fine ce la giocheremo contro Cremona perché ha un calendario bruttissimo e l’unica gara facile che ha in casa è contro Scafati. Facile poi per modo di dire".

E Treviso?

"Se vinciamo contro Reggio domenica possiamo anche provare a Treviso ma è più facile fare la corsa, calendario alla mano, contro Cremona. Per il resto vediamo: per adesso ho cerchiato nel calendario il giorno 17 marzo del 2024. Perché non sono sempre giornate belle".

m.g.

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