Ahi Italia, vince sempre la Spagna. Sogno infranto ai supplementari

Europei Under 19, in finale va la Roja grazie a un gol di Pol Fortuny. Ma gli Azzurrini escono a testa alta

di LUCA MIGNANI -
26 luglio 2024
Ahi Italia, vince sempre la Spagna. Sogno infranto ai supplementari

La delusione di Luca Di Maggio, 19 anni, centrocampista dell’Inter (ph. figc.it)

"Orgogliosi dei nostri azzurrini! Dopo il successo continentale dell’Under 17, la Nazionale di Corradi ha disputato un ottimo Europeo conquistando l’obiettivo fondamentale della qualificazione al prossimo Mondiale. In questa squadra c’è tanta qualità, sono sicuro che sentiremo ancora molto parlare di tanti di questi ragazzi".

Cala il sipario, a un passo dalla finale e ai supplementari, sul cammino dell Italia Under 19, omaggiata così dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. L’Europeo conquistato l’anno scorso al Ta’ Qali di Malta, con Alberto Bollini in panchina, passerà di mano. Avanza la Spagna, invece, capace di calare l’asso, al National Football Stadium di Windsor Park (Belfast), al minuto 100, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari: Mella pesca il corridoio perfetto per Julio Diaz, sul cui assist al centro Fortuny (stellina del Real Madrid) arriva prima del rossonero Bartesaghi.

Beffa, perché l’Italia ha menato le danze per buona parte della partita. Ma i numeri finiscono sempre per pesare come macigni e due dati sono molto eloquenti: 13-11 le conclusioni totali in favore degli azzurrini, 1-5 il conteggio dei tiri in porta, però. E a favore della Spagna che ha pure primeggiato nei corner: 7-1.

Questo perché Corradi ha (giustamente, fino a un certo punto) puntato molto sul possesso palla, sulla paziente ricerca del momento giusto per aprirsi un varco. Sul palleggio alla spagnola, insomma. Mentre le Furie Rosse hanno spesso difeso all’italiana: tridente in attacco, 4-4-2 con linee strettissime nel difendere, sovente a ridosso della propria area. In campo il ct è tornato al passato: nove undicesimi diversi rispetto al ko (ma con la qualificazione già in tasca) contro l’Ucraina, stessa formazione che ha steso l’Irlanda del Nord.

Manovra, dunque, sì. Ritmo, però, nì. Tra i "giocala" e i "respiriamo" urlati da Corradi in fase di costruzione, le bollicine non arrivano. Tanti passaggi, pochi morsi, nonostante la spinta esterna di Mannini e Bartesaghi, la gamba del centrocampo e un Pafundi molto mobile. Camarda raddoppiato, a tratti triplicato. Mentre dall’altra parte Mane piazza chiusure prodigiose. Buone premesse, comunque, così come le trame.

Ma il gol non arriva. Anche se due palloni, golossissimi, finiscono alle ortiche: in apertura di ripresa la cavalcata di Bartesaghi è scialacquata da Zeroli che, a centro area, apre troppo il “piatto”. Azione fotocopia agli sgoccioli dei supplementari: questa volta è Sia a sgasare, ma ancora Zeroli impatta male. Triplice fischio, accenno di parapiglia, amarezza: è la Spagna a staccare il biglietto per l’ultimo atto di domenica. Giocherà con la Francia che ha battuto 1-0 l’Ucraina nell’altra semifinale.

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