Ascoli, l’occhio non è solo al campo. Attesi sviluppi sull’indagine Genco

L’azienda, facente capo al nuovo membro del cda bianconero Diego Corsalini, sotto la lente della Finanza

di MASSIMILIANO MARIOTTI
7 febbraio 2025
Guardia di finanza al lavoro

Guardia di finanza al lavoro

L’Ascoli di Cudini si prepara ad affrontare il match di Rimini, ma una nuova bufera rischia di ripercuotersi sull’Ascoli Calcio. Nelle ultime ore a produrre l’ennesimo scossone all’interno dell’attuale assetto societario del Picchio è stata l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Fermo nei confronti della Genco Srl. Azienda di Corridonia facente capo al nuovo membro del cda bianconero Diego Corsalini sulla quale le fiamme gialle hanno focalizzato le attenzioni per un caso di truffa legata al Superbonus che ha portato al sequestro di oltre 1,7 milioni di euro di crediti fiscali inesistenti e al blocco immediato della cessione di altri 14 milioni di crediti.

La complessa attività investigativa ha consentito di interrompere un’articolata frode nel settore dei Superbonus edilizi 110% (Sismabonus ed Ecobonus), posta in essere tramite emissione di fatture per operazioni inesistenti, predisposizione di false asseverazioni e apposizioni di visti di conformità da parte dei professionisti coinvolti. Per adesso ad essere stati coinvolti ci sarebbero due amministratori e sette professionisti, oltre a tre società, ma non si esclude che l’indagine possa estendersi ulteriormente coinvolgendo altre figure di spicco del Fermano e dell’Ascolano, compresi imprenditori legati al mondo del calcio.

L’ingresso di Corsalini e della Genco Srl nell’Ascoli Calcio era stato annunciato dal club di corso Vittorio Emanuele lo scorso 3 dicembre. Soltanto qualche giorno dopo l’assemblea dei soci del 29 novembre col quale si era provveduto ad approvare il bilancio di esercizio. Un documento che ha espresso i numeri della recente gestione economica operata dall’attuale società bianconera guidata da Massimo Pulcinelli, noto imprenditore romano a capo di Bricofer.

A pagina 24 dell’ultimo bilancio dell’Ascoli "si evidenzia che la perdita al 30 giugno 2024 risulta pari a 4.845.002 euro e determina un patrimonio netto negativo di 8.639.706 euro. Al riguardo, tuttavia, si specifica che la voce ‘perdite portate a nuovo’, presente nel patrimonio netto al 30 giugno 2024, accoglie la perdita registrata al 30 giugno 2021, pari a 4.656.490 euro e la perdita registrata al 30 giugno 2023 pari ad 6.608.481 euro, per le quali si è proceduto alla sospensione di ogni delibera in merito fino all’approvazione del bilancio relativo al quinto esercizio successivo ai sensi dell’art. 6 D.L. n. 23/2020 e ss.mm.ii. Conseguentemente, escludendo le perdite sospese per complessivi euro 11.264.971, il patrimonio netto risulterebbe positivo e pari ad euro 2.625.265 (non venendosi quindi a configurare le fattispecie previste dagli art. 2446 e 2447 c.c.) con perdite da ripianare entro l’approvazione del bilancio 30 giugno 2026 di euro 4.656.490 e perdite da ripianare entro l’approvazione del bilancio 30 giugno 2028 di euro 6.608.481". Numeri che purtroppo confermano le preoccupazioni degli ultimi mesi.

Massimiliano Mariotti

Continua a leggere tutte le notizie di sport su