L’ex Cacia e l’affetto per le Cento torri
Ricordi in bianconero per il centravanti delle stagioni 2015-17.
Ascoli-Cacia, un amore destinato a continuare. L’ex centravanti che militò nel Picchio in serie B per due stagioni, dal 2015 al 2017, ha voluto ricordare ancora una volta con affetto la sua esperienza sotto le cento torri. Uno dei bomber più prolifici della storia bianconera in cadetteria è stato ospite in una delle dirette social della nota pagina ‘Doppio Passo’.
"Ripercorrendo le tappe della mia carriera, una piazza di cui non abbiamo parlato ma che tengo a ricordare è quella di Ascoli – afferma Daniele Cacia -. Inizialmente non ci volevo andare, ma invece fu una scoperta. Una delle più belle esperienze della mia carriera e lo volevo sottolineare perché è una città che ho imparato ad amare così come essa ha imparato ad amare me. Ci fu un periodo di conoscenza poi scoppiò un amore incredibile. Realizzai sei doppiette consecutive. Cosa che non sono mai riuscito a fare in carriera. Ringrazio il destino per avermi portato in questa città. È stata una belle esperienze più belle aver vestito quella maglia e giocato in quello stadio. Ci tenevo a dirlo perché gli ascolani lo meritano".
Il giocatore approderà nella Kings League per giocare nei Boomers, la squadra di Fedez.
"Il giocatore più forte con cui ho giocato è Jorginho – prosegue -. L’avversario invece che mi impressionò più di tutti è Barzagli (altro ex Ascoli che indossò la casacca bianconera dal 2001 al 2003). Il difensore più difficile da superare per me è stato Campagnaro. Era un animale incredibile. Oggi in serie A credo che Buongiorno del Napoli sia un giocatore di grande livello. Il profilo più forte del mondo? Dico Bellingham perché è il più completo che c’è. L’attaccante più decisivo credo sia il primo Ronaldo. Il giocatore italiano Roberto Baggio. Il mio idolo da bambino invece, da attaccante, dico Vialli".
Nel corso della sua importante carriera il bomber di Catanzaro vestì anche la maglia della Fiorentina, seppur per pochi mesi. Il 41enne ha infine voluto ricordare il giorno del suo arrivo in viola. "Il primo giorno che arrivai alla Fiorentina entrai in infermeria e c’era Bobo Vieri sul lettino che si stava facendo massaggiare i quadricipiti. In quel momento rimasi impietrito per tre o quattro minuti. Il suo quadricipite era come i miei due messi insieme. E aggiungerei anche i miei due polpacci. Io non li ho mai avuti grossi, ma li uniamo tutti insieme. Era una coscia allucinante. Non me lo dimenticherò mai quel momento lì".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su