L’Atalanta ha blindato la porta. Un solo gol subìto nell’ultimo mese

Dopo l’avvio con la peggior difesa in A i nerazzurri hanno concesso pochissimo pur cambiando gli interpreti

di FABRIZIO CARCANO
25 ottobre 2024
L’Atalanta ha blindato la porta. Un solo gol subìto nell’ultimo mese

Marco Carnesecchi, portiere titolare dell’Atalanta, durante la sfida contro il Celtic

La miglior difesa è l’attacco. O entrambi, insieme. È questa la nuova ricetta vincente dell’Atalanta di Gasperini, miglior attacco della serie A con 18 gol segnati, una delle miglior difese in Champions con zero gol incassati nelle prime tre giornate contro Arsenal, Shakhtar e Celtic. Porta inviolata sul palcoscenico internazionale, ma non solo: da un mese la Dea incassa pochissimo anche in campionato. L’ultimo subito due settimane fa nel 5-1 contro il Genoa, ma l’ininfluente rete rossoblù è arrivata solo nel finale, mentre l’ultimo realmente determinante risale allo scorso 28 settembre a Bologna. Complessivamente, nelle ultime quattro settimane, i nerazzurri hanno incassato due soli gol in sei partite, considerando anche quella contro l’Arsenal. E adesso la serie di “clean sheet“ per il portiere nerazzurro Marco Carnesecchi, o per il suo vice Rui Patricio se come probabile dovesse giocare, potrebbe allungarsi con le prossime due gare casalinghe sulla carta abbordabili, domani contro il Verona e mercoledì contro il Monza.

Peraltro Carnesecchi, alla quarta partita su sei senza incassare gol, non è mai stato “eroico“: poche parate, ordinaria amministrazione. Dea che ha blindato la difesa, quindi, pur continuando a cambiare interpreti: mercoledì sera contro il Celtic si è rivisto finalmente il trio titolare composto dai trentunenni Djimsiti e Kolasinac, con la loro esperienza e maturità anche tattica, e in mezzo la potenza fisica e la velocità del 25enne svedese Hien. Ma nelle gare precedenti la difesa ha fatto bene anche con il 23enne ivoriano Kossounou in mezzo o con l’arretramento di De Roon. Giocatori cambiati, ma stessa tenuta. Merito ovviamente anche degli altri reparti, con gli esterni bravi a scalare per passare ad una difesa a cinque e i mediani a fare schermo davanti, anche qui ruotando gli interpreti: con la coppia titolare De Roon-Ederson la diga è assicurata.

Altro paradosso vincente gasperiniano: la difesa è stata blindata giocando con il tridente davanti De Ketelaere-Retegui-Lookman e un atteggiamento tattico che porta spesso ad attaccare con sette uomini, facendo salire i mediani e gli esterni, peraltro tutti in rete nell’ultimo mese, da Zappacosta a Bellanova, da De Roon a Ederson fino a Pasalic. "La difesa ha fatto bene contro il Celtic, i difensori hanno fatto una grande partita ma anche i mediani e gli esterni. Non è facile non prendere gol in queste gare, contro il Celtic per esempio siamo stati attenti a non concedere mai un contropiede", ha spiegato un Gasperini soddisfatto per gli zero gol incassati, ma non per l’attacco che ha costruito tantissimo, con una traversa colpita e diverse occasioni sventate dall’esperto Schmeichel. "Molto bene la difesa, ma io ad uno 0-0 avrei preferito una vittoria per 3-2", ha ricordato “Gasp“, rimarcando che la sua Dea ha sempre nel dna l’idea di vincere segnando un gol più dell’avversario.

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