L’Atalanta ha blindato la porta. Un solo gol subìto nell’ultimo mese
Dopo l’avvio con la peggior difesa in A i nerazzurri hanno concesso pochissimo pur cambiando gli interpreti
La miglior difesa è l’attacco. O entrambi, insieme. È questa la nuova ricetta vincente dell’Atalanta di Gasperini, miglior attacco della serie A con 18 gol segnati, una delle miglior difese in Champions con zero gol incassati nelle prime tre giornate contro Arsenal, Shakhtar e Celtic. Porta inviolata sul palcoscenico internazionale, ma non solo: da un mese la Dea incassa pochissimo anche in campionato. L’ultimo subito due settimane fa nel 5-1 contro il Genoa, ma l’ininfluente rete rossoblù è arrivata solo nel finale, mentre l’ultimo realmente determinante risale allo scorso 28 settembre a Bologna. Complessivamente, nelle ultime quattro settimane, i nerazzurri hanno incassato due soli gol in sei partite, considerando anche quella contro l’Arsenal. E adesso la serie di “clean sheet“ per il portiere nerazzurro Marco Carnesecchi, o per il suo vice Rui Patricio se come probabile dovesse giocare, potrebbe allungarsi con le prossime due gare casalinghe sulla carta abbordabili, domani contro il Verona e mercoledì contro il Monza.
Peraltro Carnesecchi, alla quarta partita su sei senza incassare gol, non è mai stato “eroico“: poche parate, ordinaria amministrazione. Dea che ha blindato la difesa, quindi, pur continuando a cambiare interpreti: mercoledì sera contro il Celtic si è rivisto finalmente il trio titolare composto dai trentunenni Djimsiti e Kolasinac, con la loro esperienza e maturità anche tattica, e in mezzo la potenza fisica e la velocità del 25enne svedese Hien. Ma nelle gare precedenti la difesa ha fatto bene anche con il 23enne ivoriano Kossounou in mezzo o con l’arretramento di De Roon. Giocatori cambiati, ma stessa tenuta. Merito ovviamente anche degli altri reparti, con gli esterni bravi a scalare per passare ad una difesa a cinque e i mediani a fare schermo davanti, anche qui ruotando gli interpreti: con la coppia titolare De Roon-Ederson la diga è assicurata.
Altro paradosso vincente gasperiniano: la difesa è stata blindata giocando con il tridente davanti De Ketelaere-Retegui-Lookman e un atteggiamento tattico che porta spesso ad attaccare con sette uomini, facendo salire i mediani e gli esterni, peraltro tutti in rete nell’ultimo mese, da Zappacosta a Bellanova, da De Roon a Ederson fino a Pasalic. "La difesa ha fatto bene contro il Celtic, i difensori hanno fatto una grande partita ma anche i mediani e gli esterni. Non è facile non prendere gol in queste gare, contro il Celtic per esempio siamo stati attenti a non concedere mai un contropiede", ha spiegato un Gasperini soddisfatto per gli zero gol incassati, ma non per l’attacco che ha costruito tantissimo, con una traversa colpita e diverse occasioni sventate dall’esperto Schmeichel. "Molto bene la difesa, ma io ad uno 0-0 avrei preferito una vittoria per 3-2", ha ricordato “Gasp“, rimarcando che la sua Dea ha sempre nel dna l’idea di vincere segnando un gol più dell’avversario.
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