Azzurri, certezze e novità. L’Italia dell’usato sicuro con Pellegrini e Barella

Battuto l’Ecuador con un bel gol del romanista ritrovato, l’interista chiude nel finale. Spalletti torna dalla tournée americana con indicazioni preziose.

di PAOLO FRANCI -
25 marzo 2024
L’Italia dell’usato sicuro con Pellegrini e Barella

L’Italia dell’usato sicuro con Pellegrini e Barella

C’è la vittoria, che non fa mai male. E c’è anche una buona prestazione, certamente brillante nel primo tempo e di sofferenza contro le frecce dell’Ecuador nella ripresa. Spalletti chiude il tour a stelle e strisce con due vittorie, spunti di indiscutibile interesse e se il dio del pallone vuole, anche con un bomber da sforggiare all’Europeo, Retegui.

Il piano di Luciano Spalletti è racchiuso nella ristretta forbice di queste due gare. Se ci fosse ancora qualcuno che stia lì a chiedersi perchè l’allenatore dello scudetto napoletano stia insistendo così sul nuovo modulo, pur sapendo di avere il fido 4-3-3 affidabile e affilato, proviamo a spiegarglielo.

La prima mossa è nell’avere un modulo intercambiabile anche in corsa per mettere in crisi le avversarie, chiaro. Spalletti considera la prevedibilità un nemico terribile e chi lo conosce un po’ sa quanto l’ex Roma, Inter e Napoli curi i dettagli, anche i più maniacali – leggendarie a Trigoria , le sue spiegazioni su attenzione, sfruttamento dei falli laterali, recuperi e rincorse – e un dettaglio importante è quello di costruire una squadra che, parole sue, si schieri con 3-rombo-3 e cioè un 3-4-3 che sappia diventare rapidamente, 3.4-2-1, 3-5-2 o 5-4-1.

Giochi di numeri e sorprese, che però puntano su una scelta tattica interessante: sia con il Venezuale che con l’Ecuador il terzo centrale lo ha fatto un esterno tattico, più portato a offendere che a difendere, come Di Lorenzo e poi Darmian. E qui è chiara l’intenzione di creare superiorità sulla fascia di riferimento, nel caso specifico quella dove ha spinto bene molto Bellanova. A proposito: per il torinista la via verso il titolarismo è per ora in discesa.

E poi i tanti piedi buoni a girare attorno alla punta, nel caso Pellegrini e Zaniolo, per essere padroni del palleggio e uscire bene dal pressing. Ricoprire più ruoli poi, con 23 convocati, diventa cruciale e in questo senso Pellegrini e Zaniolo hanno una chance in più, pur considerando Chiesa sacro e intoccabile. Va forse ricordato che nel momento in cui Zaniolo entrò in crisi irreversibile con la Roma, Spalletti fece carte false con De Laurentiis per prenderlo a gennaio. Giocatore che gli piace moltissimo, insomma. Il punto è che anche in Premier (612 miniuti giocati e 18 panchine) Nic è finito un po’ ai margini e non sembra essere migliorato nella ricerca del gioco di squadra, suo vecchio limite. Anzi.

Pellegrini è in forma De Rossi. Suo il gol splendido che ha indirizzato la partita dopo due minuti abbondanti. Poi gli errori per il bis di Dimarco e Zaniolo abbastanza clamorosi nel primo tempo e la sofferenza della ripresa contro un avversario giovane che corre e sa giocare, fino al super gol di Barella.

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