Basket, il Panathinaikos è campione d'Europa: Real battuto 95-80

Sloukas MVP delle Final Four

di MATTEO AIROLDI -
27 maggio 2024
Panathinaikos, Mathias Lessort (foto Ansa)

Panathinaikos, Mathias Lessort (foto Ansa)

Madrid (Spagna), 26 maggio 2024 – Il Panathinaikos, dopo 13 anni, torna sul tetto dell’Europa del basket. Alla Uber Arena di Berlino, gli ellenici hanno infatti battuto 95-80 il Real Madrid che si era presentato alle Final Four da campione in carica e hanno conquistato la settima Eurolega della loro storia. Straordinaria prova di forza degli uomini di coach Ataman – al terzo alloro continentale dopo i due conquistati contro l’Efes –, i quali hanno lasciato passare l’ondata scatenata dai “Blancos” in un primo quarto da 36 punti segnati e, dopo aver toccato anche il -14, hanno stretto in maniera decisiva le viti della difesa e hanno pian piano sgretolato le certezze degli iberici. Una volta messa la testa avanti per la prima volta in un terzo quarto in cui il Real ha mandato a bersaglio soltanto 7 punti, non si sono più voltati indietro e hanno via via incrementato in maniera decisiva il loro vantaggio fino al +15 finale. Oltre al lavoro difensivo, a giocare un ruolo chiave nel successo dei “Greens”,  ci hanno pensato Kostas Sloukas (24 punti con il 100% dal campo e 8/9 ai liberi, che lo hanno portato al titolo di MVP delle Final Four) e Kendrik Nunn, il quale – nonostante il problema dei falli con cui ha dovuto fare i conti nel primo tempo – ha chiuso a quota 21. Doppia cifra anche per un Mathias Lessort granitico sotto i tabelloni (17 punti e 6 rimbalzi) e per l’ex Olimpia Milano Jerian Grant, come sempre preziosissimo. Al Real, che ha pagato a caro prezzo la serata storta di alcuni suoi uomini chiave come Yabusele, Llull, Hezonja e Tavares (a lungo limitato dai falli), non sono invece bastati i 15 punti di Dzanan Musa – già a quota 10 dopo i primi 10’ –, i 12 di Facundo Campazzo e gli 11 di Sergio Rodriguez.  

La cronaca della gara

Partenza bruciante dei Blancos, che trovano nel classe 2004 Ndiaye un inatteso protagonista (8 punti per lui in meno di 4’ e 10-3 madridista). Grazie a Papapetrou e Nunn, il Pana accenna a una timida reazione, ma neppure il prematuro secondo personale, che relega Tavares in panchina, scalfisce la corsa del Real, il quale trova in uno scatenato Dzanan Musa (già 10 punti nei primi 10’) il principale terminale offensivo e continua a correre e segnare ad alte percentuali, raggiungendo la doppia cifra di vantaggio per poi chiudere il quarto d’apertura a +11 e con ben 36 punti all’attivo (36-25). Senza Nunn – in panchina con tre falli a carico – il Pana continua ad arrancare e scivola addirittura a -14 (41-27). È Lessort, con quattro punti di fila, a suonare la carica e a riportare i “Greens” in singola cifra di svantaggio (41-35) e a ridare fiducia agli uomini di Ataman, che pian piano riprendono quota stringendo le viti della difesa, facendo crollare le percentuali avversarie al tiro e colpendo con le bombe di Grant che valgono addirittura il -1 a 2’ dall’intervallo lungo (46-45). Dall’altra parte arriva però la replica con la stessa moneta del Real, che respinge gli assalti ellenici grazie alle triple in rapida successione di Musa e Campazzo e rientra negli spogliatoi con un tesoretto di cinque punti di vantaggio, ma con il canestro siglato da Sloukas proprio in chiusura di tempo (54-49). Un sigillo che diventa un’iniezione di pura energia per il Pana, che ritorna sul parquet con grande ferocia agonistica e, approfittando del persistente problema dei falli con cui deve fare i conti il Real – in particolare Campazzo e Tavares, che raggiunge i quattro personali –, resta in scia per poi mettere la testa avanti per la prima volta nel match con la tripla di Nunn, arrivata al culmine di un 9-2 di parziale (56-58). Di colpo gli uomini di Mateo cadono in una profonda crisi, con le polveri dell’attacco che si bagnano. Il Pana riesce però ad approfittarne soltanto in parte ed entra nei 10’ conclusivi con tre lunghezze di vantaggio (61-64) su un Real autore di soli 7 punti nella frazione. I canestri di Poirier non bastano a riaccendere la luce dell’attacco di Madrid e dall’altra parte invece cresce in maniera esponenziale la fiducia nei greci, che non fanno sconti colpendo con Mitoglou e Grant e volando addirittura a +9 (65-74). Mateo, anche per proteggere Tavares dai falli, decide allora di giocarsi la carta della difesa a zona. La mossa del tecnico spagnolo si rivela inizialmente azzeccata, perché il Real rientra a -2 con la bomba di Llull. Dall’altra parte arriva però la risposta con la stessa moneta di Sloukas, il quale piazza due triple ravvicinate per il nuovo +8 “Green”. I “Blancos” vacillano ma non crollano e accorciano nuovamente l’elastico dello svantaggio tornando a -3. L’ennesimo riavvicinamento non si tramuta però in aggancio: il Panathinaikos infatti non fa sconti e, trascinato da Nunn, scappa nuovamente. La fuga stavolta è quella giusta, perché la stilettata dall’arco di Mitoglou a 2’30” dalla fine vale il +10 e sa tanto di colpo di ko per il Real che non reagisce più e al suono dell’ultima sirena, dopo la poderosa schiacciata di Nunn, è costretto ad abdicare e a lasciare il trono europeo a Sloukas e compagni.

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