Alla scoperta dell’avversario: le fasce fondamentali anche per i pugliesi. D’Aversa sicuro, punta su Banda e Almqvist

Il Lecce, nonostante le difficoltà previste, si conferma una realtà nel calcio italiano. La squadra, guidata da D'Aversa, è in fiducia e ha ottenuto una sorprendente rimonta contro la Fiorentina. Contro il Bologna, mancherà Gendrey, ma il resto della formazione è confermato. Possibile l'utilizzo di due punte.

11 febbraio 2024

Idee, monte ingaggi basso e un approccio alle partite sempre costruttive. Il Lecce, più che favola, è sempre più realtà: dopo l’addio di Marco Baroni, in estate, si poteva pensare ad un ridimensionamento e a logiche e consequenziali difficoltà.

Così, invece, non è stato: Pantaleo Corvino, visto anche in salsa rossoblù ha fornito a Roberto D’Aversa una squadra con del potenziale, nonostante qualche cessione (vedasi Hjulmand).

E il Lecce che questo pomeriggio sarà di scena al Dall’Ara è una squadra in fiducia che viene da un’insperata rimonta contro la Fiorentina, valsa i tre punti (24 quelli totali fin qui, +6 sulla zona calda).

Oggi mancherà Gendrey, con Venuti terzino destro, mentre nelle altre parti del campo pochissimi i dubbi: Falcone a protezione della porta, Pongracic, Baschirotto e Gallo (in vantaggio su Dorgu) in difesa.

A centrocampo toccherà a Kaba e Ramadani portare la croce, mentre sulle spalle di Oudin calerà il peso di sapere raccordare a dovere le due zone fasi.

Davanti ancora meno dubbi: Krstovic partirà come centravanti titolare, con Piccoli (in gol all’andata) inizialmente in panchina. A destra Almqvist e a sinistra Banda, in un reparto in cui la velocità è l’arma chiave per scardinare le difese avversarie.

Attenzione, però, alla possibilità di vedere due punte in campo dall’inizio. In panchina Sansone, ex dal passato pesante sotto le Due Torri, e Pierotti, cercato a lungo in estate da Sartori e Di Vaio, e passato in Salento nell’ultimo mercato di gennaio.

Giacomo Guizzardi

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