Alla scoperta dell’avversario: out anche Zaccagni, Rovella e Hysaj. Sarri tra l’euforia in coppa e le tante assenze

La Lazio di Sarri vive alti e bassi tra squalifiche e infortuni. Euforia per la vittoria in Champions, ma emergenza per gli assenti. Centesima panchina in Serie A per Sarri, con il Bologna come prossimo avversario. Formazione decimata ma determinata a ottenere risultati.

18 febbraio 2024

Squalifiche e infortuni. Entusiasmo e traguardi. È un continuo saliscendi emotivo quello che sta vivendo la Lazio di Maurizio Sarri, reduce dalla straordinaria vittoria in Champions League ai danni della Lazio e attesa da settimane cruciali per l’andamento della stagione.

Euforia europea, la stessa che spera di provare sulla propria pelle un giorno il Bologna, avversario di giornate dei biancocelesti: cinque i punti di vantaggio dei rossoblù, con Luis Alberto e compagni vogliosi già quest’oggi di rimettersi in carreggiata anche in campionato, provando a staccare il Napoli. Ma anche traguardi: quella di oggi sarà la centesima panchina di Maurizio Sarri in serie A alla guida della Lazio. Rapporto non semplice, a causa del carattere dell’ex tecnico di Chelsea, Juve e Napoli, ma la voglia di onorare il traguardo c’è ed è forte.

C’è anche l’emergenza per i biancocelesti, visto che oltre agli squalificati Romagnoli e Vecino mancheranno gli infortunati Zaccagni, Rovella e Hysaj, che ha riportato un infortunio proprio contro il Bayern Monaco. Scelte pressoché obbligate, dunque, per l’allenatore nato a Napoli ma cresciuto in Toscana: davanti a Provedel linea a quattro con la coppia tutta spagnola formata da Gila e Patric, mentre Lazzari e Marusic si divideranno le corsie laterali.

Ballottaggio tra Guendouzi e Kamada – francese in vantaggio – per completare il reparto di centrocampo con Luis Alberto e Cataldi, mentre davanti pochi dubbi: Isaksen partirà da destra, Felipe Anderson dalla fascia sinistra con Immobile al centro. Poche le alternative in panchina, perché oltre a Kamada, Sarri potrà contare su Castellanos e Pedro, oltre a qualche ragazzo della Primavera.

Giacomo Guizzardi

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