Arnautovic con il vento in Coppa: per il Bologna è incedibile
L’ecografia ha escluso guai fisici dopo l’allarme in Olanda e venerdì sarà in campo. Intanto le voci sulla Roma continuano: Fenucci telefona al giocatore per blindarlo.
Az Alkmaar no, Cesena sì. L’ora delle scelte è ancora di là da venire, ma vedere Marko Arnautovic sgambettare sul prato di Casteldebole senza tenersi la coscia, gesto iconico che nella grammatica posturale del nazionale austriaco a volte prelude (ma più spesso no) a un guaio fisico, è un’iniezione di fiducia per Motta. L’affaticamente ai flessori che aveva fatto saltare ad Arna la seconda delle due amichevoli della tournée in Olanda, quella che sabato ha visto i rossoblù uscire sconfitti per 1-0 sul campo dell’ex squadra di Beukema, per fortuna si è rivelato un falso allarme. Tutto è bene quel che finisce bene, come ha certificato l’ecografia effettuata all’Isokinetic nella prima mattinata di ieri, passaggio ineludibile prima del suo ritorno in campo. Arnautovic, dunque, che all’atto pratico ha saltato solo un paio di giorni di lavoro in Olanda, dal punto di vista sanitario è sano come un pesce e si candida già a punto fermo dell’attacco rossoblù venerdì notte al Dall’Ara nel debutto in Coppa Italia col Cesena.
Quanto al suo umore, non è dato sapere. Di sicuro Arna ha ascoltato le sirene del suo vecchio maestro Mourinho, che a 34 anni gli offre l’opportunità più unica che rara di diventare la chioccia di lusso nell’attacco della Roma. Il fattore Mou, la fascinazione dell’Europa League, la prospettiva di vivere nella capitale sono tutti elementi che indurrebbero in tentazione chiunque. Ma il Bologna in queste ore sia con la Roma che col diretto interessato è stato perentorio: non se ne parla proprio. Nemmeno se la Roma decidesse di alzare l’offerta dagli iniziali 3,5 a 6 milioni, o se addirittura rilanciasse a cifre superiori. Il motivo è semplice: con quei soldi non si porterebbe a casa un attaccante con i numeri di Marko. E’ quello che l’ad Claudio Fenucci ne giorni scorsi ha spiegato al diretto interessato nel corso di una lunga telefonata: caro Marko, per noi non hai un prezzo. E’ curioso notare come proprio in questi giorni, esattamente un anno fa, Arnautovic entrava nel mirino del Manchester United, salvo poi uscirne dopo poche ore un po’ per il gran rifiuto opposto anche allora dai dirigenti rossoblù e un po’ perché sui social i tifosi dello United non gli manifestarono, diciamo così, uno spiccato spirito di accoglienza. Allora sulla panchina rossoblù c’era Mihajlovic (in quei giorni in ospedale a combattere la recidiva della leucemia), oggi c’è invece Motta, uno con cui Arna, dopo mesi di bisticci e incomprensioni, a Valles ha firmato la pace, sancita dopo allenamenti ai cento all’ora e spirito di sacrificio, che è ciò che chiede Thiago a tutti i suoi calciatori.
Col Cesena sarà un Arna a mille? Probabilmente no, visto che comunque l’affaticamento ai flessori ne ha rallentato il lavoro. Ma in un attacco tuttora privo di esterni di ruolo il ‘nuovo’ Arna è più che mai indispensabile. E quando Thiago dice che "sono i miei giocatori che urlano alla società il bisogno di rinforzi" lo fa anche per dare un motivo in più a Marko di scacciare la tentazione Roma.
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