Bologna in Europa, il cerchio d’oro di Joey. Per il regalo Champions vuole tenere Thiago

Saputo ha mantenuto la promessa del 2015: "In 10 anni porterò il club in alto". E ha ancora ambizioni: cercare di convincere Motta a restare

di MASSIMO VITALI -
30 aprile 2024
Bologna in Europa, il cerchio d’oro di Joey. Per il regalo Champions vuole tenere Thiago

Bologna in Europa, il cerchio d’oro di Joey. Per il regalo Champions vuole tenere Thiago

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Joey Saputo a Casteldebole pronunciò la fatidica promessa: "Attraverso una crescita costante e graduale entro dieci anni voglio portare il Bologna a lottare per l’Europa League, per la Champions e per lo scudetto". Da quel luglio 2015 di anni ne sono passati nove. Al posto dell’auspicata crescita graduale a Casteldebole ha regnato una lunga stabilità tecnica, al limite della stagnazione, nella terra di mezzo della serie A, seguita poi da un allungo esplosivo maturato nelle ultime due stagioni, con gli arrivi, nell’ordine, di Giovanni Sartori e Thiago Motta. Alla fine i fatti hanno dato ragione alla profezia/auspicio di Joey.

Il suo Bologna oggi non lotta per lo scudetto, ma da questa stagione ha cominciato a occupare stabilmente i quartieri alti della classifica infastidendo parecchio, e in qualche caso mettendosi alle spalle, tante cosiddette grandi. Quanto alla Champions League, per provare a vincerla la prima condizione necessaria è parteciparvi. E qui Motta, nonostante la frenata con l’Udinese, si è messo avanti coi lavori, vedendo la meta assai vicina con 360 minuti ancora da giocare e 6 punti, a occhio e croce, da mettere nel sacco per tagliare il traguardo a braccia alzate.

Ecco, la domanda che tormenta tutta Bologna adesso è: riuscirà il prode Joey a convincere Thiago a rimanere alla guida del Bologna anche sui sentieri dell’Europa? Ecco l’ultimo tocco di pennello che manca per fare della tela rossoblù un capolavoro. Intanto da lunedì sera l’ottavo posto, e con esso la partecipazione a una competizione europea, è praticamente una certezza aritmetica. Ed è una conquista che va a colmare un’assenza che a Casteldebole durava da ventidue anni. Il 27 agosto 2002 a Loftus Road (lo stadio del Queens Park Rangers) il Bologna guidato da Francesco Guidolin veniva piegato per 3-1 dal Fulham, nella finale di ritorno della finale di Intertoto. Contro la tripletta del giapponese Inamoto quel giorno nulla poté il gol del provvisorio pareggio firmato da Locatelli. E così quel Bologna scivolò fuori dalla competizione, perdendo la possibilità di accedere alla Coppa Uefa.

E’ stato l’inizio di un lungo sonno, che in questo lasso di tempo ha portato in dote al club due retrocessioni in B (2005 e 2014), altrettanti ritorni in A (2008 e 2015), lo scampato pericolo di un fallimento (2010), l’inizio dell’avventura Saputo (2014) e il dramma della morte di Mihajlovic (2022), non proprio l’ultima delle ragioni per cui a Casteldebole il decollo è avvenuto con un sensibile ritardo rispetto alla tabella di marcia. Però i dieci anni di Saputo ‘scadranno’ nel 2025, quando toccherà dimostrare che la stagione record di Thiago (a cui manca solo la ciliegina sulla torta della qualificazione alla Champions) non è stato un exploit isolato bensì la prima mattonella di un consolidamento in alto in stile Atalanta.

Per chiudere il cerchio a Joey adesso servirebbe solo il sì di Thiago. Nell’attesa ci si può consolare col fatto che finire tra le prime otto, altra certezza aritmetica, cancellerà la serata-happening del debutto in Coppa Italia nell’afa del Dall’Ara. Nella prossima edizione infatti il Bologna partirà direttamente dagli ottavi, in gara secca al Dall’Ara.

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