Bologna, la più pazza delle feste. Calafiori-Castro, splendida illusione. Il 3-3 della Juve non spegne la musica

Rossoblù avanti 2-0 dopo 12’, a inizio ripresa il difensore fa il tris con la doppietta personale: sembra fatta. Invece la Signora pareggia in 8 minuti nel finale. Ma nel post-gara il Dall’Ara celebra la stagione da record. .

di GIANMARCO MARCHINI -
21 maggio 2024
Calafiori-Castro, splendida illusione. Il 3-3 della Juve non spegne la musica

Calafiori-Castro, splendida illusione. Il 3-3 della Juve non spegne la musica

Un finale senza senso stravolge una partita per settantacinque minuti a senso unico, ma non cambia il finale di questo film meraviglioso girato dal Bologna. Gol, emozioni, fuochi d’artificio: c’è tutto e di più nella notte del Dall’Ara, la più pazza di tutte le notti, già consegnata alla Storia come tutta questa stagione rossoblù, del resto.

La più umana delle Juventus riporta con i piedi per terra un Bologna fino a quel momento celestiale. Dal ‘così si gioca solo in paradiso’ al ‘così si gioca solo con Thiago’. Peccato, davvero, perché la vittoria sarebbe stata la ciliegiona sulla torta. Ma la torta resta: e che torta. Si sa che anche nelle feste più belle può capitare un blackout. Peccato, perché sembrava davvero fosse la volta buona per spezzare una maledizione che sopravvive dal 29 novembre 1998, giorno dell’ultima vittoria casalinga contro i bianconeri. C’era Carletto Mazzone, finì 3-0. E chissà quanti, ieri sul 3-0, con la doppia firma di Calafiori e Castro, hanno ripensato a quella volta, pronti finalmente a chiudere un cerchio con la storia.

Il cerchio, invece, resta aperto, così come la corsa al terzo posto, con i rossoblù avanti per la differenza reti sui bianconeri (+3). Venerdì sera il Bologna chiuderà a Genova, l’indomani la Signora se la vedrà col Monza. Poi saranno i titoli di coda.

In mezzo si consumerà il futuro, perché tutti sperano che le prossime ore risolvano il mistero che avvolge Thiago Motta, ieri un po’ ’dimenticato’ da un Dall’Ara che si è inevitabilmente raffreddato dopo i tanti rumors di questi ultimi giorni sul tecnico. Quasi tutto il mondo lo dà in direzione Juventus, qualcuno lo vede più all’estero: quasi nessuno lo immagina ancora sulla panchina del Bologna. Forse soltanto Joey Saputo ci crede ancora e gli manda un ultimo messaggio a fine gara, mentre tutt’intorno esplode già la festa Champions di Freuler e compagni. Dovesse andarsene il tecnico, il Bologna resterebbe in piedi, forte delle certezze accumulate grazie al lavoro di una società solida e unita. Certo, poi andrà ’indovinato’ il tecnico giusto, per raccogliere, nel caso, un’eredità pesantissima. Ma per questo e altro c’è il cilindro magico di Sartori, a cui ieri lo stadio ha dedicato uno striscione, così come a Saputo. Si ripartirà da loro in ogni caso e si ripartirà da tanti dei rossoblù protagonisti in questa stagione da record. Chissà se anche dal Calafiori versione Marvel ammirato ancora ieri, con l’aggiunta di una doppietta (piattone in mischia e scavetto) sotto gli occhi del ct Spalletti. Sicuramente si ripartirà da Santiago Castro ieri in gol alla prima da titolare: il ragazzo ha la stoffa davvero buona. Serata indimenticabile la sua, come indimenticabile è stata la notte di festa, pur interrotta per otto minuti da un rigurgito d’orgoglio della Juve, complici i cambi poco azzeccati da Thiago (su tutti Saele falso nove): Chiesa su regalo di Lucumi (76’), Milik su punizione (83’) e Yildiz su altro regalo, ma di Beuekema. Pari che non cambia la classifica e nemmeno le valutazioni. Resta una stagione storica per il Bologna. Fare meglio sarà durissima. Soprattutto senza Thiago. Ma sarebbe durissima anche per lui, ovunque dovesse andare.

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