Bologna-Napoli 1-1: Ndoye salva i rossoblù, Italiano furioso
Il Bologna pareggia 1-1 contro il Napoli, mantenendo il quarto posto in Serie A. Ndoye decisivo, Italiano mostra la sua rabbia.

Il Bologna pareggia 1-1 contro il Napoli, mantenendo il quarto posto in Serie A. Ndoye decisivo, Italiano mostra la sua rabbia.
Il tacco di Ndoye ci sussurra che il mondo potrebbe essere un posto bellissimo: l’errore di Castro ci ricorda perché in fondo non lo sia. Vi immaginate se Santi fosse riuscito a spingere in porta quel pallone al novantesimo? Il Bologna terzo, con l’Inter capolista distante appena nove punti: vi rendete conto? Ma la realtà a cui ci riporta l’uno a uno contro il Napoli è comunque il più favoloso degli scenari possibili. I rossoblù si tolgono di dosso la Juventus, tornano quarti in solitaria a quota 57 e domenica andranno a Bergamo con il fiato sul collo dell’Atalanta, lì ad appena un punticino.
Eggià, è la squadra di Gasperini a doversi preoccupare, dopo questo monday night. Soprattutto se i bergamaschi hanno visto l’espressione furiosa con cui Vincenzo Italiano al fischio finale di Massa lasciava il campo (con tanto di pallone scagliato in tribuna a mo’ di sfogo). In quella rabbia c’è tutta la fame di questo Bologna. Racconta di come le ambizioni da queste parti siano clamorosamente lievitate nelle ultime due stagioni. E lo dice anche la classifica che ieri offriva addirittura ai rossoblù la possibilità di sedersi sulla poltrona più bassa del podio. Pazienza, con sette giornate ancora da spendere, l’orizzonte non ha davvero limiti, parafrasando una delle frasi-mantra di Italiano. Freuler e compagni escono dal super posticipo con la batteria delle certezze carichissime. Soprattutto per il modo con cui rimettono in piedi una partita approcciata fortissimo dal Napoli che al Dall’Ara si presentava con la bava alla bocca di chi voleva mangiare punti all’Inter.
Conte, in smart working in tribuna causa squalifica, la imposta tutta sull’aggressione. E’ un monologo azzurro nel primo tempo, con Anguissa e McTominay che giganteggiano in mezzo, Di Lorenzo e Olivera che cinturano Ndoye e Orsolini sulle fasce. Solide premesse alle ripartenze, tutte appoggiate sulle sponde di Lukaku. Il vantaggio di Anguissa già al 18’ è proprio su un’azione tipo. Lancio di Rrahmani per Romelu, Lucumi tenta un anticipo sciagurato: arriva il centrocampista camerunense che strappa saltando Holm, Miranda e anche Skorupski. Uno a zero. Il primo tempo è una strada a senso unico verso la porta di Skorupski, costretto a uscire al 24’ per infortunio, con Ravaglia dentro a freddo, ma freddissimo nel murare McTominay su quello che poteva essere il colpo del ko. Sembra una serata stregata, visto che Italiano ha già perso Ferguson nel riscaldamento (risentimento alla coscia destra, dentro Aebischer).
Il Bologna, però, ha il grande merito di saper soffrire e guadagnare l’intervallo sotto solo di un gol. Nella ripresa, la mossa di Italiano: Odgaard largo e Ndoye che viene dentro. Il pari al 19’ arriva proprio su questa trama: Miranda verticalizza per il danese che crossa, trovando il tacco magico di Ndoye per l’uno a uno. Il pareggio arma l’entusiasmo rossoblù, su cui soffia il Dall’Ara. Il più vicino al sorpasso è Castro che al 90’ cincischia su una grande respinta di Scuffet, in campo per un Meret ko nel pre-gara come Buongiorno. Nel recupero Raspadori sfiora il 2-1, ma Ravaglia smanaccia. Finisce così: uno a uno. Un punto decisamente esclamativo.
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