Bologna, passettino Champions. Il Toro ingabbia i rossoblù: solo 0-0. Un altro pari che fa sperare le rivali
Quarto pareggio nelle ultime cinque gare. I granata più pericolosi nel primo tempo con la traversa di Sanabria. Nella ripresa i rossoblù più vivi, ma Skorupski deve superarsi. Roma e Atalanta, grande chance per avvicinarsi.
Il Bologna non può ancora chiedere il conto. Deve restare a tavola: la Champions è un piatto che andrà consumato freddo. Colpa di quel vecchio stregone di Ivan Juric che non si smentisce mai e apparecchia una partita indigesta per il suo ex compagno Thiago che allo stadio ’Grande Torino’ sbatte sull’ennesimo cartello di divieto: un’altra bella ‘x’, la quarta nelle ultime cinque partite per i rossoblù che addirittura potevano scavalcare momentaneamente la Juventus al terzo posto e mettere pressioni alle rivali. Niente di tutto ciò. Esattamente come domenica scorsa con l’Udinese, e prima ancora con il Monza e a Frosinone. Le vertigini al momento di volare. Non fosse per la meravigliosa vittoria all’Olimpico contro la Roma del 22 aprile, la flessione del Bologna farebbe davvero preoccupare.
Ma a tre giornate dalla fine, a 64 punti, i rossoblù restano ancora artefici del proprio destino. Certo, la Roma domani può portarsi a meno due e l’Atalanta a meno quattro con la Salernitana da sbranare lunedì e una gara da recuperare. Scenari da far venire i brividi. Calma però: i giallorossi domani ospitano la Juventus e il prossimo turno li vedrà scontrarsi proprio con i bergamaschi. Insomma, qualcuno degli inseguitori lascerà qualcosa per strada. Il Bologna, però, deve riprendere a correre per fare quei pochi punti che separano la realtà di un’Europa già aritmeticamente conquistata dal sogno della Champions. Sabato a Napoli servirà ritrovare i rossoblù dell’Olimpico. Servirà ritrovare il sorriso del calcio di Thiago, smarrito nel labirinto tattico allestito ieri da Juric e prima ancora da Cannavaro e Palladino.
Il Bologna è una squadra che pare aver smesso di divertirsi proprio nel momento clou della festa. Ha la faccia imbronciata di Joshua Zirkzee, protagonista di una serataccia nel duello tutto muscolare con Buongiorno. Esce nervoso l’olandese, sempre più al centro di rumors di mercato e sempre più lontano dalla porta (due gol negli ultimi due mesi). Non brilla lui, come non brillano Saelemaekers e Ndoye. Dall’altra parte lo stesso Zapata fatica molto nel derby tutto colombiano con Lucumi: tolta una traversa di testa di Sanabria nel primo tempo (17’), non è serata per attaccanti. E infatti gli squilli più grossi li regalano due mediani: Ilic nella ripresa chiama Skorupski al miracolo (22’) ed Aebischer in due occasioni spaventa Milinkovic-Savic.
E’ un elogio delle difese, quello a cui si assiste allo stadio Grande Torino. Del resto, da una parte c’è la retroguardia rossoblù, la terza migliore del campionato con 27 gol subiti, dall’altra quella granata, quarta, a 31.
Il resto lo fanno l’architettura tattica di Juric e l’ambiente granata caldo per il 75° anniversario di Superga. E un po’ ci si mette pure Thiago, meno bravo a pescare il coniglio dal cilindro, in quella che era la sua arte migliore fino a un mese fa. Prova a ribaltare il suo Bologna, togliendo prima Fabbian per Moro, per poi attingere a tutte le risorse con Orsolini (terza panca di fila), El Azzouzi, Castro e persino Odgaard. Non cambia nulla. Un anno fa, a 4 gare dalla fine, Toro e Bologna avevano entrambi 46 punti. I granata ora ne hanno 47, i rossoblù 64: godiamoceli.
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