Bologna, Piccoli grandi rimpianti. Lyko illude, pari Lecce al minuto 100. Tanta rabbia, ma anche tanti sprechi

Con Zirkzee a riposo, i rossoblù, avanti con una super punizione del greco, falliscono più volte il match-point. A recupero già finito, arriva la beffa col rigore conquistato dal portiere Falcone. Vittoria esterna rimandata.

di GIANMARCO MARCHINI -
4 dicembre 2023
Lyko illude, pari Lecce al minuto 100. Tanta rabbia, ma anche tanti sprechi

Lyko illude, pari Lecce al minuto 100. Tanta rabbia, ma anche tanti sprechi

Come un film che cambia il finale dopo i titoli di coda. La favola che si fa incubo. Al minuto 95 il Bologna aveva i piedi oltre l’uscio della Champions League e in pochi secondi si è ritrovato spinto fuori, nella realtà. Da quarto a settimo (complice le vittorie di Roma e Fiorentina): dettagli, mica tanto Piccoli. Come il centravanti del Lecce che al minuto cento fa impazzire il ’Via del Mare’. Proprio lui a cui il Var aveva tolto due reti, sempre all’ultimo respiro, contro Milan e Verona.

Il Var toglie e il Var dà, verrebbe da dire. Se non fosse che dalla famigerata scatola-video in questa stagione escano soltanto dispiaceri per il Bologna. A Torino contro la Juventus, quando dalla sala di Lissone non vedono il Rigore (sì, con la maiuscola) ai danni di Ndoye, o come quando viene annullato il gol Buonissimo di Ferguson a Monza. E veniamo a ieri, con l’arbitro Doveri che concede cinque minuti di recupero e un ultimo corner da battere quando il novantacinquesimo è già scoccato. Zirkzee respinge, l’arbitro di Roma ha già messo il fischietto in bocca, ma la palla finisce nei piedi di Rafia e allora si gioca ancora. Il resto è già storia: il cross, la sponda di Dorgu e il portiere Wladimiro Falcone che si tuffa con la sfrontatezza dei predestinati. A quel punto, la spinta di Calafiori è quasi un dettaglio in un finale già scritto.

La rabbia - sacrosanta - del Bologna è sicuramente carica anche della frustrazione per non aver chiuso una partita messa in discesa dalla splendida punizione all’incrocio di Lykogiannis (68’), e con tanti match-point a seguire. Due minuti dopo, infatti, lo stesso terzino greco si divora un gol facile dopo l’ennesima discesa libera di Ndoye, a sua volta sciagurato pochi secondi più tardi nell’allungarsi il pallone a tu per tu con Falcone, e Ferguson impreciso nel tap-in a porta vuota.

Il Bologna rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria lontano dal Dall’Ara, l’ultima proprio a Lecce lo scorso giugno, quando in gol andò pure Joshua Zirkzee, ieri risparmiato dal primo minuto per rifiatare e premiare Van Hooijdonk, quasi commovente nell’impegno con cui si prodiga. Ma tra lui e Zirkzee c’è di mezzo un mare di talento. Da una sponda all’altra dell’Italia, domenica il Bologna ci riproverà a Salerno, portandosi in valigia tante certezze che l’amarezza salentina non può cancellare. Su tutte la difesa, che anche ieri, nonostante un primo tempo di fiammate giallorosse tra Strefezza e Banda, ha retto benissimo, con un magistrale Lucumi e un Calafiori migliore in campo fino all’episodio incriminato (primo giallo stagionale per lui). E ancora: un Ferguson che deve stare più vicino alla porta, un Ndoye che pare vicinissimo al definitivo decollo e una panchina (Moro su tutti) che sa dare la scossa. Per l’Europa serviranno tutti, quindi si svegli chi può. Sì, Saelemaekers, stiamo parlando proprio di te.

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