Bologna, Piccoli grandi rimpianti. Lyko illude, pari Lecce al minuto 100. Tanta rabbia, ma anche tanti sprechi
Con Zirkzee a riposo, i rossoblù, avanti con una super punizione del greco, falliscono più volte il match-point. A recupero già finito, arriva la beffa col rigore conquistato dal portiere Falcone. Vittoria esterna rimandata.
Come un film che cambia il finale dopo i titoli di coda. La favola che si fa incubo. Al minuto 95 il Bologna aveva i piedi oltre l’uscio della Champions League e in pochi secondi si è ritrovato spinto fuori, nella realtà. Da quarto a settimo (complice le vittorie di Roma e Fiorentina): dettagli, mica tanto Piccoli. Come il centravanti del Lecce che al minuto cento fa impazzire il ’Via del Mare’. Proprio lui a cui il Var aveva tolto due reti, sempre all’ultimo respiro, contro Milan e Verona.
Il Var toglie e il Var dà, verrebbe da dire. Se non fosse che dalla famigerata scatola-video in questa stagione escano soltanto dispiaceri per il Bologna. A Torino contro la Juventus, quando dalla sala di Lissone non vedono il Rigore (sì, con la maiuscola) ai danni di Ndoye, o come quando viene annullato il gol Buonissimo di Ferguson a Monza. E veniamo a ieri, con l’arbitro Doveri che concede cinque minuti di recupero e un ultimo corner da battere quando il novantacinquesimo è già scoccato. Zirkzee respinge, l’arbitro di Roma ha già messo il fischietto in bocca, ma la palla finisce nei piedi di Rafia e allora si gioca ancora. Il resto è già storia: il cross, la sponda di Dorgu e il portiere Wladimiro Falcone che si tuffa con la sfrontatezza dei predestinati. A quel punto, la spinta di Calafiori è quasi un dettaglio in un finale già scritto.
La rabbia - sacrosanta - del Bologna è sicuramente carica anche della frustrazione per non aver chiuso una partita messa in discesa dalla splendida punizione all’incrocio di Lykogiannis (68’), e con tanti match-point a seguire. Due minuti dopo, infatti, lo stesso terzino greco si divora un gol facile dopo l’ennesima discesa libera di Ndoye, a sua volta sciagurato pochi secondi più tardi nell’allungarsi il pallone a tu per tu con Falcone, e Ferguson impreciso nel tap-in a porta vuota.
Il Bologna rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria lontano dal Dall’Ara, l’ultima proprio a Lecce lo scorso giugno, quando in gol andò pure Joshua Zirkzee, ieri risparmiato dal primo minuto per rifiatare e premiare Van Hooijdonk, quasi commovente nell’impegno con cui si prodiga. Ma tra lui e Zirkzee c’è di mezzo un mare di talento. Da una sponda all’altra dell’Italia, domenica il Bologna ci riproverà a Salerno, portandosi in valigia tante certezze che l’amarezza salentina non può cancellare. Su tutte la difesa, che anche ieri, nonostante un primo tempo di fiammate giallorosse tra Strefezza e Banda, ha retto benissimo, con un magistrale Lucumi e un Calafiori migliore in campo fino all’episodio incriminato (primo giallo stagionale per lui). E ancora: un Ferguson che deve stare più vicino alla porta, un Ndoye che pare vicinissimo al definitivo decollo e una panchina (Moro su tutti) che sa dare la scossa. Per l’Europa serviranno tutti, quindi si svegli chi può. Sì, Saelemaekers, stiamo parlando proprio di te.
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