Bologna, quante luci a San Siro. Orsolini e una magia di Zirkzee. Che magnifica rimonta sull’Inter

Nerazzurri al 13’ già avanti 2-0: Acerbi ed eurogol di Lautaro. Poi il 7 accorcia su rigore (chiamata del Var). Nella ripresa la perla di Joshua e una super difesa blindano il pari. Rossoblù al settimo risultato utile di fila.

8 ottobre 2023
Orsolini e una magia di Zirkzee. Che magnifica rimonta sull’Inter

Orsolini e una magia di Zirkzee. Che magnifica rimonta sull’Inter

dall’inviato

Gianmarco Marchini

Un pareggio che brilla come un diamante. Più che un punto, un punto luce. Il due a due del Bologna in casa dell’Inter è un capolavoro di testa e di cuore, di tenacia e di classe. Un’impresa, anche se spesso questa parola si spende per le vittorie. Ecco, questo pari ha la sostanza di un successo, gli manca giusto la forma. Perché al 13’ la gara era clinicamente finita. Acerbi di testa su angolo, poi nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro che Lautaro scaraventa un missile da 25 metri: 2-0, spegnete le luci di San Siro e tornate tutti a casa.

Un uno-due che avrebbe affossato tanti avversari, quasi tutti. Non il Bologna di Thiago Motta, che si conferma squadra vera, con un’identità precisa e un carattere di ferro. Quando divampa, l’incendio nerazzurro brucia tutto quello che trova. Temperatura invivibile in campo e fuori: Barella e compagni brillano per proteste e isterismi, San Siro esplode e il Bologna rischia di implodere. Ma è proprio qui che i rossoblù trovano la forza per rimettere la testa fuori e andare a conquistarsi il corner che porterà al rigore di Lautaro su Ferguson, per cui è necessario richiamare l’arbitro Guida al monitor (ma allora vedi che si può usare bene questo Var?). Orsolini è spietato dal dischetto e da lì ricomincia un’altra partita che al 7’ della ripresa ritorna in equilibrio con la magia di Zirkzee.

Sette risultati di fila in otto giornate. Tolto il ko al debutto con il Milan, i rossoblù non hanno mai perso: cinque pari e due vittorie. Undici punti, certo, non tantissimi se misurati in modo astratto sulla classifica, ma che diventano pesantissimi se messi sulla bilancia del calendario. I ragazzi di Thiago si sono già messi alle spalle quattro big, peraltro le più accreditate per lo scudetto: i rossoneri, la Juventus, il Napoli e l’Inter. Un solo passo falso, appunto, quando Casteldebole era ancora un cantiere pieno di ruspe. Il bello viene adesso, con la sosta per le nazionali che regala altro tempo per recuperare quello perduto cercando l’uscita dal labirinto del mercato. Con il Frosinone alla ripresa, il 22 ottobre, vedremo un Bologna ancora più a fuoco, perché questa squadra continua a stupire, è una linea curva che sale verso l’alto.

E continua a stupire, il suo allenatore, maestro assoluto nell’esaltare il calcio corale. L’orchestra a prescindere dai musicisti. Ieri mancavano tre quarti della difesa titolare, mentre l’Inter sfoggiava la sua top 11. La risposta di Motta: nessun alibi e fiducia totale nei miei. Il risultato? Prova esemplare di De Silvestri e Lykogiannis sulle strade dove Dimarco e Dumfries di solito scorazzano. E partita gigantesca della coppia Beukema-Calafiori. Esce irrobustito da Milano anche il centrocampo, dove gli interpreti si alternano, ma la sostanza non si altera (nell’attesa del Freuler livello Atalanta). Però, attenzione: nemmeno il calcio democratico di Thiago prescinde dai singoli fino in fondo. E allora, godiamoci quest’Orso che dopo la tripletta all’Empoli, ma soprattutto dopo il rigore sbagliato con il Cagliari, va a calciare quel penalty con San Siro che lo schiacchia di fischi. E godiamoci questo Zirkzee capace di un gol che profuma già di Storia, ma guarda anche al futuro. Un futuro a tinte rossoblù.

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