Bologna-Roma, è qui l’America. Gli imperi di Saputo e Friedkin. La Champions di Thiago e Mou

Tante gare in una: il derby tra Joey, che ha speso 270 milioni sotto le Torri, e Dan già a quota 800 nella capitale. L’allievo Motta con la stella Zirkzee e il maestro José privo di Dybala e Lukaku: sul piatto c’è il quarto posto .

di MASSIMO VITALI -
17 dicembre 2023
Gli imperi di Saputo e Friedkin. La Champions di Thiago e Mou

Gli imperi di Saputo e Friedkin. La Champions di Thiago e Mou

Motta contro Mourinho: nel calcio a volte capita agli allievi migliori di poter sfidare un giorno i propri maestri da pari a pari. Saputo contro Friedkin: nel derby tra proprietà americane Joey oggi prova a fare lo sgambetto a chi, in tre stagioni alla guida della Roma, fin qui ha investito il triplo delle risorse messe sul piatto dal magnate canadese, ma che spende anche il doppio per far girare la macchina giallorossa. Bologna contro Roma: benvenuti alla sfida globale che da una settimana toglie il sonno ai bolognesi, felicemente proiettati in una dimensione di gloria, e segnatamente di Champions, che non era minimamente negli orizzonti di chi in estate aveva disegnato la squadra, di chi la guida sul campo e di chi la sostiene con smisurata passione da fuori. Eppure per uno di quei capolavori di chimica (chiamarlo miracolo sarebbe irrispettoso) che a volte nel calcio si realizzano questa sera al Dall’Ara Thiago può guardare Mou, che quattordici anni fa lo guidò dalla panchina a mietere trionfi nell’Inter del Triplete, dritto negli occhi e senza complessi di inferiorità. Per almeno un paio di ragioni: 1) il Bologna fin qui ha dimostrato di potersela giocare con tutti, big comprese, avendo battuto la Lazio, inchiodato al pari Juventus, Inter e Napoli e perso solo dal Milan alla prima di campionato, quando il cantiere di Casteldebole era ancora aperto; 2) oggi la Roma si presenterà al Dall’Ara senza i suoi tenori dell’attacco Lukaku e Dybala: quando ricapiterà mai più un’occasione come questa? Verosimilmente è un pensiero che alberga anche nella testa di Saputo, che in questi giorni compie nove anni anni da proprietario del Bologna. Era il dicembre 2014 quando Joey a New York fece ‘all in’ nel faccia a faccia con Tacopina rilevando la maggioranza delle quote del club. Da allora ha investito 270 milioni e oggi per la prima volta tocca con mano la possibilità di portare il Bologna "ai suoi antichi fasti", come aveva promesso nei giorni dell’insediamento.

Dan Friedkin, che è quasi coetaneo di Joey (59 anni il canadese, 58 l’americano) e un patrimonio praticamente sovrapponibile stimato attorno 5,7 miliardi di dollari, ha preso le redini della Roma nel 2020 bruciando fin qui nella fornace circa 800 milioni. Friedkin ha portato nella capitale big come Mourinho, Dybale e Lukaku e ha messo in bacheca una Conference League, ma la sua Roma ha un monte ingaggi più che doppio (110 milioni contro 50) rispetto a quello del Bologna. E’ anche soppesando i valori economici dei due organici che si coglie la grandezza del lavoro di Motta. La Roma di Mou, per valutazione dei calciatori in rosa, oggi vale (fonte Transfermarkt) 362 milioni contro i 166 del Bologna: un gap che Thiago nelle prime quindici giornate ha colmato sul campo a suon di prestazioni e risultati brillanti. Di qua l’astro nascente Zirkzee, di là un Belotti a caccia di rilancio. Nel catino quasi esaurito del Dall’Ara Bologna e Roma non sono mai state così vicine. E così vicino, per i rossoblù, non è mai stato il sogno Champions.

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