Bologna, Thiago tira dritto. "Il Lecce è la mia Europa. Lo ’stranino’ di Saputo?. L’ha detto con affetto»

Motta dribbla i proclami e commenta le parole di Joey: "Ho tanto rispetto per lui"

di MASSIMO VITALI -
10 febbraio 2024
"Il Lecce è la mia Europa. Lo ’stranino’ di Saputo?. L’ha detto con affetto"

"Il Lecce è la mia Europa. Lo ’stranino’ di Saputo?. L’ha detto con affetto"

Protocollo Thiago: cuocere a fuoco lento gli avversari sul campo (e il più delle volte batterli) e sfiancare i giornalisti in sala stampa con risposte stereotipate a qualsiasi domanda che esuli dal contesto stretto del rettangolo verde. Per fare un esempio concreto: in settimana l’ad Fenucci per la prima volta si è sbilanciato indicando come sogno di metà inverno la qualificazione alla "massima competizione continentale", alias Champions League. Qual è in materia il punto di vista dell’allenatore?

"Io guardo solo al campo – dice Motta – e cioè al Lecce: non riesco nemmeno a pensare alla Fiorentina (avversaria dei rossoblù mercoledì nel recupero in programma al Dall’Ara, ndr). Quindi concentrati nel preparare la prossima partita per affrontarla al massimo: il resto conta di meno". Mica vero: il resto conta eccome. Conta avere uno straccio di idea circa le possibilità concrete che vada in porto un rinnovo di contratto che, ogni settimana che passa, sembra allontanarsi dall’orizzonte di Casteldebole.

Fenucci ha invitato tutti, a cominciare dai giornalisti, a parlare meno di futuro e concentrarsi "sul bellissimo presente della squadra". Ma non c’è nulla di più ‘presente’ della necessità di sapere chi siederà sulla panchina del Bologna a luglio e di individuare per tempo i pezzi pregiati da sacrificare a giugno per dare nuova linfa al mercato in entrata di Sartori. Provare a chiederne conto Thiago è come andare a sbattere contro un muro: "Il mio rinnovo di contratto? E’ un discorso interno: quando ci saranno novità le saprete".

Motta stoppa anche sul nascere la domanda sulle parole del presidente del Napoli De Laurentiis, quel "Thiago mi ha detto che vuole allenare all’estero" che non è chiaro se sia un indizio di futuro. "Se mi fai questa domanda allora non mi conosci...", sorride quasi divertito al giornalista. E’ solo un po’ più loquace quando gli viene fatto notare che mercoledì sera, parlando a un nutrito drappello di soci del Circolo della Caccia, Joey Saputo, dopo aver accennato all’inarrivabile Renato Dall’Ara ("sarei contento di vincere la metà di quello che ha vinto lui") e aver evitato accuratamente di citare il nome di Joe Tacopina nella ricostruzione di quel 2014-15 in cui tutto ebbe inizio, alla voce Thiago, previo profluvio di complimenti, Joey ha utilizzato l’etichetta di "un po’ stranino".

"Ho visto il tono affettuoso con cui ha parlato il presidente e questo mi basta – glissa il diretto interessato –. Ho grande rispetto per lui". E allora focus sul Lecce. Perché, ribadisce Motta, "io e i miei ragazzi abbiamo la responsabilità di restare concentrati su ogni singola partita e di stare con i piedi per terra". Elogi a Urbanski, che a dispetto della ritrovata abbondanza di esterni, rischia di giocare la sua sesta partita da titolare di fila: "Mi piace tantissimo, può giocare in tanti ruoli e ha davanti a sé un futuro importante". Messaggio chiaro per Orsolini, Saelemaekers, Karlsson e Ndoye: sulle fasce ora corrono in cinque per due posti.

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