Bologna, un muro a difesa del sogno. Skorupski e soci hanno numeri da Champions

Terza miglior retroguardia del campionato. Già 6 i clean sheets in stagione, 11 dall’arrivo di Thiago: nessuno ha fatto meglio

di MARCELLO GIORDANO -
29 novembre 2023
Bologna, un muro a difesa del sogno. Skorupski e soci hanno numeri da Champions

Bologna, un muro a difesa del sogno. Skorupski e soci hanno numeri da Champions

È nato in Brasile e cresciuto calcisticamente nel Barcellona, Thiago Motta, che ama il possesso palla e una concezione moderna del gioco, basata sul possesso palla, sul palleggio. Ma la sua famiglia ha radici venete, di Polesella. E del suo essere anche italiano si ha traccia non solo nella maglia azzurra indossata tra il 2011 e il 2016: calcisticamente parlando, quella parte è ben evidente nell’attenzione alla fase difensiva. Riveduta e corretta, ovviamente, mixando tutto ciò che Thiago ha vissuto, respirato e maturato: perché tutto si può dire del Bologna di Motta ma non che giochi all’italiana. Il Bologna che si sta inserendo tra le grandi, di grande ha soprattutto un aspetto: la difesa. Anzi, la fase difensiva.

Vedere per credere i numeri: i rossoblù hanno la terza miglior difesa della serie A dopo giornate, con 10 gol subiti, meno di uno a partita. Meglio hanno fatto solo la capolista Inter, con 7, e la Juventus, con 8. Milan e Napoli, terza e quarta forza, sono già a quota 14, la Roma, pari ai rossoblù, 15. E di esami di maturità il Bologna ne ha già superati tanti, avendo affrontato tutte le prime quattro della classifica. Di più, delle formazioni che occupano il lato sinistro della classifica ai rossoblù mancano solo Roma e Atalanta, scontri diretti in programma rispettivamente il 17 e il 23 dicembre. Prima e dopo, Lecce, Salernitana, Udinese e Genoa, per chiudere il girone di andata. Inizia ad assumere contorni di realtà e ambizione, la classifica del Bologna, più che quelli del sogno.

Ed è solida realtà anche il dato che racconta dei sei clean sheet fin qui da parte di Lukasz Skorupski, che lavorando con il nuovo staff tecnico è migliorato nelle uscite con i piedi: ovvero partite chiuse senza reti al passivo. Niente gol subiti contro Verona, Napoli, Monza, Empoli, Lazio e Torino, il tutto dopo averne incassati quattro nelle prime tre giornate, quando Thiago dovette fare i conti con la rivoluzione di fine mercato. L’ultimo dato aiuta a capire ancor di più quanto il Bologna sia difficile da scardinare, prima ancora che da battere: perché il Bologna ha incassato appena 6 gol nelle ultime 10 giornate. Tenuti a secco Osimhen e Immobile, solo per fare i nomi di grandi bomber limitati dai rossoblù, che hanno fatto sudare freddo Juventus (pareggio con mancato rigore su Ndoye) e Inter. Con una fase difensiva così, non è un caso se il Bologna ha perso solo due partite (con Milan e Fiorentina) da inizio anno.

È un Bologna che difende facendo possesso palla, aggredendo gli avversari con il pressing che parte dagli attaccanti, con il lavoro oscuro dei mediani. Ma è pure un Bologna che ha scoperto Calafiori centrale, giocatore che può puntare in breve alla nazionale. E che ritrova finalmente, dopo oltre un mese di stop, Lucumi tirato a lucido per poter provare anche Calafiori esterno, mossa che ha regalato la vittoria con il Torino. Ma è un Bologna che ha questi numeri avendo dovuto rinunciare a Posch e Lucumi e Kristiansen per un mese, a Beukema per un match. Ha sempre retto, segno che De Silvestri, Lykogiannis e Bonifazi si son fatti trovare pronti. Segno pure che è il sistema che funziona, sistema capace di andare parzialmente oltre ai singoli interpreti.

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