Calafiori spazza lungo. "Non penso al mercato. Al Bologna dico grazie»

Il difensore parla dal ritiro della Nazionale: "Il futuro può aspettare. Ora voglio solo godermi questo momento e andare agli Europei".

di MASSIMO VITALI -
3 giugno 2024
"Non penso al mercato. Al Bologna dico grazie"

"Non penso al mercato. Al Bologna dico grazie"

Lasciamo stare il futuro, godiamoci il presente e pensiamo alla prossima partita, avrebbe detto in questi casi Thiago Motta. Poiché è un concetto molto simile a quello che ieri, antivigilia di Italia-Turchia al Dall’Ara, da Coverciano ha espresso Riccardo Calafiori, che radio mercato accosta da settimane alla Juve, sotto le Due Torri si spera che il difensore rivelazione del campionato ‘segua’ il suo ex allenatore solo nel modello di comunicazione e non direttamente in casa bianconera. Ma tant’è.

La prima regola da osservare quando si entra nella casa della nazionale è che in conferenza stampa si parla quasi solo di azzurro, lasciando fuori dall’uscio le evoluzioni del mercato. Assist perfetto per un ragazzo che a 22 anni (Calafiori li ha compiuti un mese fa) festeggia la sua prima chiamata con la nazionale maggiore alla vigilia di un Europeo che rischia seriamente di vederlo tra i protagonisti, così come il mercato estivo.

"Al Bologna posso solo dire grazie – dice Riccardo –. Fin dal primo giorno abbiamo trovato un’atmosfera bellissima. La partita finale con la Juve è stata uno spettacolo incredibile e non mi aspettavo due giorni dopo tutto quel calore nel giro in pullman: alla fine era una qualificazione a una coppa, non un trofeo". A chi gli fa notare che sembra quasi parlare del Bologna come del suo passato Calafiori risponde così: "Ho parlato al passato di Bologna perché i festeggiamenti sono finiti. Il mio futuro? Non penso al mercato in alcun modo: sono in nazionale, vorrei godermi questa prima convocazione e ce la metterò tutta per andare agli Europei".

Mettendo, va da sé, nella valigia tutto il corredo di esperienza maturato nella sua stagione in rossoblù.

"Il miglioramento più grande l’ho fatto dal punto di vista mentale – dice il difensore – Non credevo che fosse così importante, ma adesso ho capito che l’aspetto mentale va allenato come quello fisico. Avevo già consapevolezza della mia qualità palla al piede, ma con Motta l’ho esasperata: non avevo mai paura di sbagliare, soprattutto dopo un errore. Anzi: quello è proprio il momento in cui bisogna avere più personalità". Con la personalità ci si nasce, ma se sei fortunato puoi incontrare un allenatore che te la allena.

Sotto le Due Torri sperano che Motta non debba allenare la personalità di Calafiori anche alla Continassa, non foss’altro perché il ragazzo è sotto contratto col Bologna fino al 2027 e da Casteldebole fanno sapere che prima di aprire a una richiesta della Juve si conterà fino a cento e, per quanto riguarda i milioni da chiedere, fino a 35-40, salvo contropartite in giocatori. Ovviamente farà da ago della bilancia la volontà del diretto interessato, che difficilmente si espliciterà prima della fine dell’Europeo. L’ultimo auspicio: "Vorrei portare in nazionale la serenità e la voglia di divertirsi che c’è stata in questa stagione a Bologna".

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