Carica Orsolini, la spinta in più: "I nostri tifosi sono i numeri uno"

"Quando perdi così, la sconfitta è un po’ meno amara. Abbiamo messo in difficoltà uno squadrone"

di MARCELLO GIORDANO -
3 ottobre 2024
Carica Orsolini, la spinta in più: "I nostri tifosi sono i numeri uno"

Riccardo Orsolini, 27 anni, avanza palla al piede contro il Liverpool (Schicchi)

"Siete voi i numeri uno", dice Riccardo Orsolini ai tifosi presenti ad Anfield, dopo il triplice fischio. E nel dopo partita approfondisce il concetto: "C’è da fare un applauso in primis ai tifosi, poi a noi e al mondo Bologna per come abbiamo vissuto questa notte". Niente tre punti.

Ma Italiano, alla vigilia, aveva chiesto un match che desse spunti di crescita per il futuro.

E quegli spunti arrivano: "Quando perdi così, la sconfitta è un po’ meno amara: siamo orgogliosi di essere venuti ad Anfield a provare a giocare. Ci abbiamo provato, ci siamo riusciti: ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo messo in difficoltà uno squadrone. Aldilà del risultato per noi giocatori e bolognesi questa è una serata memorabile e una pagina di storia. Abbiamo creato occasioni, abbiamo preso un palo e una traversa, Posch ha salvato un gol fatto mio e Alisson me ne ha negato un altro. Di più era difficile fare".

Ci va sempre più vicino, l’Orso, ma niente graffio. C’è pure un’altra versione della faccenda. Qualcosa è mancato: "Il gol. Il gol è l’unica cosa che ci è mancato e che ci manca, in relazione ai miglioramenti che stiamo facendo nel creare occasioni. Arriviamo lì, ma poi non la buttiamo dentro. Stiamo crescendo, difendiamo bene, ci siamo a centrocampo, ma non facciamo gol".

E Orso neppure. Il suo bottino recita un gol in campionato su calcio di rigore e basta: "Penso a lavorare, non sempre si fa gol, ma questi sono i momenti in cui ti devi rendere utile in altri modi, salvando un gol, con qualche recupero difensivo. Per un attaccante esterno come me il gol importante, ma li ho sempre fatti e ricomincerò a farli lavorando con fiducia e consapevolezza nei miei mezzi".

L’importante è non perdere certezze. E Orsolini avvisa il pubblico in vista della gara di domenica con il Parma. Vietato pensare che avendo giocato così ad Anfield la prossima sarà una passeggiata: "Non siamo abituati a giocare ogni tre giorni. Ci piace, ma non siamo abituati ed è difficile". Difficile ma bello. Specie vedendo i tifosi a Liverpool. "Il vero grande applauso va a loro e al mondo Bologna. Oggi abbiamo fatto una passeggiata in città e abbiamo visto più tifosi di quelli che ci fermano in città: questa roba qui è linfa vitale. E lo è avere messo in difficoltà uno squadrone. Partite così, da pelle d’oca, possono capitare una volta nella vita. Non so se ricapiterà. Ma per farlo succedere di nuovo, dobbiamo giocare con umiltà e coraggio, pensando di non avere nulla da perdere, liberi di testa e con orgoglio: come stasera, quando abbiamo messo in difficoltà una delle squadre più forti del mondo".

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