Castro alla prova del 9. Il mercato non decolla. L’attacco è sulle sue spalle

Bologna in ’emergenza’ davanti: il 19enne argentino ha iniziato con tanta voglia

di MASSIMO VITALI -
20 luglio 2024
Castro alla prova del 9. Il mercato non decolla. L’attacco è sulle sue spalle

Castro alla prova del 9. Il mercato non decolla. L’attacco è sulle sue spalle

Al concorso ‘Vota il centravanti dell’estate 2024 rossoblù’ per il momento c’è un solo candidato autorevole e risponde al nome di Santiago Castro. D’accordo, per quel ruolo Vincenzo Italiano in questo momento può contare anche sul duttile Jens Odgaard e sullo scalpitante Antonio Raimondo, in attesa che Sartori e Di Vaio gli consegnino un ‘nove’ in grado di fornire maggiori garanzie da spendere negli stadi della Champions. Ma intanto lunedì scatta il ritiro di Valles e il diciannovenne Castro al centro dell’attacco rossoblù avrà tutti gli occhi addosso. E’ una responsabilità troppo grande per un ragazzo del 2004 che a gennaio il Bologna ha pagato una decina di milioni, acquistandolo dal Velez, e sul quale tutti gli addetti ai lavori già allora scommettevano ad occhi chiusi? Questo lo dirà il campo.

Di sicuro non lo dirà mai Santiago, che ha cominciato la sua nuova stagione lancia in resta, con la fame di bruciare le tappe e di prendersi il centro della scena che nell’altro emisfero del mondo calcistico definiscono con una parola ormai altamente inflazionata: ‘garra’. Castro non ha paura di niente: né degli avversari né delle responsabilità. Lo si è capito in fretta quando Motta lo ha mandato in campo nelle partite finali della stagione e lui ha cominciato a fare a sportellate con tutti nonostante una stazza non proprio da corazziere. L’ex Velez ha debuttato a marzo nel finale di gara con l’Inter, poi è stato gettato nella mischia in altri finali di partita trovando una maglia da titolare solo nelle ultime due giornate di campionato, con Juventus e Genoa. Proprio coi bianconeri, lo scorso 20 maggio al Dall’Ara, la ‘garra’ lo ha spinto ad avventarsi, dopo appena 11 minuti, sul pallone scodellato da Ndoye anticipando di testa il compagno Urbanski e firmando il provvisorio 2-0, nonché il suo primo gol in serie A. Che oggi Santiago abbia voglia di spaccare il mondo (saltare i Giochi di Parigi un po’ gli è bruciato, ma tutto si fa per il Bologna) è più che comprensibile. Che Italiano si senta pronto ad affidargli una maglia da titolare già nelle prime partite di campionato e di Champions, viceversa, è tutto un altro paio di maniche.

Un anno fa il Bologna che in teoria puntava a un posto in Conference League, obiettivo peraltro mai dichiarato, partiva per Valles con due centravanti come Arnautovic e Zirkzee. Oggi che ha la certezza di giocare almeno otto partite in Champions al centro dell’attacco c’è un vuoto da colmare e Castro deve dimostrare sul campo di poterlo riempire con profitto. Senza fretta, perché il suo viaggio in rossoblù è appena cominciato: ma anche senza cullarsi troppo nell’attesa. Santiago smania dalla voglia di lasciare il segno e forse è un segno che compirà vent’anni proprio il 18 settembre. Che cosa succederà in quei giorni? Facile: il debutto del Bologna in Champions.

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