Che bello il Bologna dei millennials. Talento e ambizioni da Champions

Con 24,9 anni di media quella di Thiago è la terza squadra più giovane in campo: il progetto paga

di MARCELLO GIORDANO -
22 marzo 2024
Che bello il Bologna dei millennials. Talento e ambizioni da Champions

Che bello il Bologna dei millennials. Talento e ambizioni da Champions

Il sogno è diventato ambizione e si chiama Europa. Numeri e statistiche raccontano come l’obiettivo sia raggiungibile, a portata di mano: dal quarto posto in classifica fino alla terza miglior difesa della serie A, il settimo miglior attacco in crescita, a 2 reti dal quinto posto, solo per citarne alcuni. E aspettando di capire se al termine di queste ultime nove giornate il Bologna riuscirà a tagliare il traguardo, una cosa è certa: i rossoblù sono già da Europa per costituzione della rosa.

Per età media schierata in campo, con 24,9 anni, quella rossoblù è la terza squadra più giovane della serie A dopo Lecce (24,7) e Frosinone (24,1). E se le prime due lottano per la salvezza, a Casteldebole si punta la Champions. Giocatori giovani, con capacità di strappo, forza fisica e intensità, anche se non per forza di stazza.

La principale abilità dell’attuale dirigenza, unita al tecnico, è stata proprio quella di pensare a una rosa futuribile, ma che avesse già un impatto sul presente: una rosa che conta la bellezza di 11 millennials, ovvero calciatori nati dopo il 2000. E di questi 9 sono protagonisti assoluti.

Si comincia con Joshua Zirkzee, la stella e il capocannoniere del Bologna con i suoi 11 gol stagionali: tutti in fila per lui, Milan, Juventus, Inter, Napoli, Arsenal, Bayern, Manchester United, con una quotazione da 60-70 milioni e un diritto di recompra del Bayern da 40, per un calciatore arrivato dalla Baviera per 8,5 milioni (più il 40 per cento sulla futura rivendita). Aspettando di vedere il difensore centrale nazionale Under 21 serbo Ilic (classe 2003) e di capire se Bagnolini (2004) avrà un futuro in Prima squadra, dove attualmente fa il terzo portiere, tra i cardini della squadra di Motta figura il laterale mancino Kristiansen, classe 2002, arrivato in prestito con diritto di riscatto da 14 milioni dal Leicester. Giocatore sempre più affidabile per Motta, che in caso di permanenza del tecnico e di Europa potrebbe essere riscattato. E’ tutto rossoblù invece Riccardo Calafiori (2002), acquistato dal Basilea per 4,5 milioni più il 20 per cento sulla futura rivendita: nazionale Under 21, in odor di salto nella nazionale maggiore e altro potenziale crack. Come pure Giovanni Fabbian, classe 2003, scuola Inter arrivato per 5 milioni con diritto di recompra a 12 per i nerazzurri esercitabile nell’estate del 2025, cifra che alla luce dei 5 gol e 2 assist messi a segno fin qui al primo anno in A pare già un affare. Entrambi oggi saranno di scena con l’Under 21 che a Cesena contro la Lettonia cerca punti per gli Europei.

Un affare è stato pure l’acquisto di El Azzouzi (2001, 1 gol alla Lazio) dal Saint Gilloise per 2,5 milioni, come pure i 700mila euro investiti per Urbanski, classe 2004 che si è preso la titolarità in 6 delle ultime 12 uscite del Bologna. Il tutto senza dimenticare il prodotto del settore giovanile Corazza (2004), l’ultimo arrivato Castro (2004), dal Velez per 12 milioni, e Ndoye (2000). Il Bologna segue già la tendenza europea, dove l’età media di Psg e Feyernoord si aggira intorno ai 24 anni, quella di Barcellona, Arsenal, Lipsia, Manchester City, Real Sociedad a 25, Milan e Dortmund 26, senza dimenticare squadre inglesi come Chelsea (23), Liverpool, Brighton, Tottenham e Newcastle (25). Le scelte future sono congelate in attesa di capire se nel destino dei rossoblù ci sarà l’Europa o meno. Ma il futuro è vicino anche perché il Bologna ha saputo proiettarsi con le scelte di mercato dell’ultimo anno e mezzo: puntando sui millennials.

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