Entusiasmo rossoblù. "Bologna, sei in crescita. Europa? È la volta buona»

In Sala Borsa nel giorno dei 114 anni del club. Presenti Li Calzi e don Vacchetti. Effetto Dall’Ara: "Si respira un bel clima, c’è tanta speranza per il futuro".

di MASSIMO VITALI -
4 ottobre 2023
"Bologna, sei in crescita. Europa? È la volta buona"

"Bologna, sei in crescita. Europa? È la volta buona"

"L’Europa non è un’ossessione: meglio la crescita graduale che adesso si tocca con mano", azzarda Angelo. "No, io in Europa vorrei proprio andarci subito", è invece la speranza di Emanuela.

Nel dubbio venivano da mezz’Europa anche i padri fondatori che quel 3 ottobre 1909 si riunirono attorno ai tavoli della Birreria Ronzani per mettere nero su bianco l’atto di nascita del Bfc: il boemo Emilio Arnstein, lo svizzero Louis Rauch, lo spagnolo Antonio Bernabeu.

Riecheggiano le loro storie sotto le volte dell’Auditorium Biagi della Sala Borsa, dove ieri sera è stato presentata ai tifosi la trilogia di volumi di Claudio Baratta ’Il Bologna al centro’ che ripercorre i sessant’anni di storia del sodalizio del tifo rossoblù.

"Sono tra quelli che hanno avuto fiducia in Saputo fin dal primo giorno – dice Angelo Quattrocchi, abbonato nei distinti e fedelissimo del club Andrea Costa –. Sapevo che per fare quel passo ci sarebbe voluto tempo, ma a giudicare dalla convinzione che adesso vedo in tutte le componenti del club quel tempo mi sembra arrivato. La mia Europa sarebbe poter tornare a giocare in uno stadio inglese".

Chi si accontenta gode, recita un antico adagio: e Gianluigi Rocchi per il momento si accontenta.

"La vedo dura riuscire a scalzare le prime sette-otto posizioni della serie A – spiega –. Club e squadra sono in una fase di crescita, ma ho come la sensazione che politicamente sia molto complicato scalare le gerarchie. Detto questo teniamoci stretto Saputo, almeno finché ne ha voglia: oggi non vedo alternative a Joey".

Emanuela Gozzoli lo scudetto del 1964 lo ha ascoltato in diretta alla radio, quando quell’indimenticabile 7 giugno i ragazzi di Bernardini stesero l’Inter nello spareggio dell’Olimpico.

"Domenica ero allo stadio – sottolinea la supertifosa rossoblù –. Al Dall’Ara si respira davvero un bel clima, c’è entusiasmo e speranza in un grande futuro. Orsolini è stato bravissimo, anche se a volte in campo prende delle cantonate".

E l’Europa? Risposta secca: "Io ci credo". Ci crede anche Orfeo Orlando, nel ricco cast di attori, autori e musicisti che ieri hanno ravvivato la serata.

"Non avevo dubbi che con l’arrivo di un numero uno come Sartori le cose sarebbero cambiate in meglio – osserva Orfeo –. Se conti i punti che gli arbitri ci hanno tolto e proiettiamo questa classifica a maggio io vedo un Bologna tra il settimo e il decimo posto. Quindi sì, in zona Europa".

Ai viaggi ha fatto il callo Marina Chiossi, bolognese che ogni volta che il Bologna gioca in casa sale in aereo dalla Sicilia, dove da qualche anno si è trasferita, per onorare il suo abbonamento di tribuna gold.

"Il Bologna è tutta la mia vita – racconta Marina –. Ogni volta che ascolto l’inno mi viene la pelle d’oca. Per questo dico: non sogno di andare in Champions, io in Champions si vado già ogni volta che entro al Dall’Ara".

Parole che sottoscriverebbero anche l’assessora Roberta Li Calzi e don Massimo Vacchetti, presenti alla serata insieme con Katia Serra.

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