Estasi Bologna: quarti di nobiltà. Super Ravaglia e magico Zirkzee. L’Inter si inchina ai supplementari

Motta fa molto turnover e i rossoblù faticano, tenuti in piedi dal portiere che respinge un penalty di Martinez. Non bastano i 90’: all’overtime apre Carlos Augusto, ma Beukema e Ndoye, ispirati da Joshua, ribaltano la gara.

di GIANMARCO MARCHINI -
21 dicembre 2023
Super Ravaglia e magico Zirkzee. L’Inter si inchina ai supplementari

Super Ravaglia e magico Zirkzee. L’Inter si inchina ai supplementari

Il Natale quest’anno è un concetto riduttivo. Perché, francamente, con un Bologna così cosa si può desiderare di più? Un Bologna da non credere. Perché incredibile è la vittoria sul palco di San Siro che spedisce i rossoblù ai quarti di finale di Coppa Italia. Incredibile, ma tremendamente meritato il successo, perché la squadra di Thiago Motta riesce, prima, a portare l’Inter ai supplementari, poi trova la forza di ribaltare una partita che il gol di Carlos Augusto al minuto novantadue sembrava indirizzare verso un epilogo amaro e scontato.

Ma mai dare sentenze su questo Bologna, specialista nello spostare la linea dell’incredibile sempre un po’ più in là. La nuova misura raggiunta ieri è un traguardo di quelli destinati a restare scolpiti nella storia. Perché dall’altra parte c’era la squadra che sta triturando il campionato, finalista di Champions la scorsa stagione e due volte di fila campione in carica in Coppa Italia, il giardino privato di Simone Inzaghi. La bilancia del pronostico pendeva tutta dalla parte dei nerazzurri, tanto più che in campo c’era persino Sua Maestà Lautaro, a fare coppia con il grande ex di serata Marko Arnautovic (impalpabile).

Il Bologna, invece, parte forse con la testa un po’ troppo allo spareggio Europa di sabato con l’Atalanta e i migliori forse un po’ troppo in panchina. Ben sette i cambi rispetto alla fantastica vittoria di domenica contro la Roma, con Van Hooijdonk che fa rifiatare Zirkzee. E si sente. L’inerzia della partita, infatti, vede un’Inter a comandare il gioco e i rossoblù, guidati da capitan Aebischer, in trincea, incapaci di uscire con il palleggio, con i vari Corazza, Urbanski e lo stesso Van Hooijdonk a soffrire un po’ le luci dei sessantamila di San Siro. Il primo tempo scorre via con un monologo nerazzurro che ha nel piattone in corsa di Frattesi (31’) l’acuto più importante, su cui però Ravaglia compie un autentico miracolo. Il portiere, scuola e cuore rossoblù, viene ancora una volta preferito a Skorupski e ancora una volta dà ragione al suo allenatore. Perché al 20’ della ripresa ipnotizza Lautauro sul rigore assegnato dal Var per fallo di mano di Corazza. E’ uno dei momenti di svolta della gara, che Inzaghi prova a far sua buttando nella mischia Barella, Thuram e Dimarco. L’artiglieria pesante, però, non basta e il Bologna riesce a portare la gara ai supplemantari, con Thiago che finalmente, forse un po’ tardi, inserisce Zirkzee ed Ndoye. Ai supplementari, però, subito gol dell’Inter, con lo stacco di testa di Carlos Augusto, tutto solo da corner. Doccia geleta? Macchè. Quando Inzaghi crede di avere i quarti in tasca, Thiago la ribalta. Butta dentro Calafiori per Lucumi e il Bologna prende metri. Il resto lo fa la classe immensa di Joshua Zirkzee che al minuto 112, su corner, con un tacco volante serve Beukema per il pari. Poi, quattro minuti dopo, altro dipinto: tunnel su Acerbi e verticale per Ndoye che batte Audero con uno scavetto. Il primo gol dello svizzero vale la quaficazione: il prossimo turno ci sarà la Fiorentina. Sabato, invece, c’è l’Atalanta. Quest’anno risparmiate sui regali: basta questo Bologna.

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