Fabbian e Zirkzee, slancio d’Europa. I due ragazzi prodigio piegano il Toro. Il Bologna vola al quinto posto e sogna

Primo tempo sotto tono e ospiti più pericolosi, nella ripresa la squadra di Motta diventa più aggressiva. Il forcing finale dei granata viene respinto: sesto clean sheet di Skorupski. Scavalcate Atalanta e Fiorentina .

di GIANMARCO MARCHINI -
28 novembre 2023
I due ragazzi prodigio piegano il Toro. Il Bologna vola al quinto posto e sogna

I due ragazzi prodigio piegano il Toro. Il Bologna vola al quinto posto e sogna

Il sorriso sbarazzino di Giovanni Fabbian e Joshua Zirkzee. Sorrisi pieni della voglia di spaccare il mondo e della convinzione di poterlo fare. Sono i volti di un Bologna giovane e bello, ma soprattutto senza paura: figuriamoci se dell’altezza. L’ascensore continua a salire veloce. Quinto posto, panorama da favola: vedi, quella lì, è l’Europa. La toccano con mano i rossoblù, ora a ventuno punti con la Roma (scavalcate Atalanta e Fiorentina). Tre gradini appena più in su c’è il Napoli e il cartello dice Champions League. Roba da brividi, e mica di freddo. Anche se la temperatura del monday night al Dall’Ara è di quelle da consigliare il divano, e l’avversario, il Torino, di quelli da suggerire prudenza. Incuteva timore questa notte, anche perché arrivava dopo una sosta, e nelle due precedenti occasioni il Bologna aveva un po’ faticato a riaccendere il motore (0-0 a Verona e 2-1 soffertissimo in casa con il Frosinone), con l’aggravante stavolta di un ko con la Fiorentina da riscattare. E stava faticando molto anche ieri, fino al gol di Fabbian, il secondo in A e ancora una volta da tre punti. Come con il Cagliari all’alba della stagione: poi del cinno scuola Inter poche notizie. Il Bologna, invece, nel frattempo ha macinato gioco, certezze e punti, in un paradigma sempre più consolidato nel calcio di Thiago. Così come sempre più consolidata è la leadership di Zirkzee, al quinto gol in A (sette in totale), in coda a una partita difficilissima, per lui e per i compagni.

Partita sporca e spigolosa, come la tradizione Juric impone. Soprattutto nel primo tempo, con il Toro che si appiccica addosso al Bologna. La fotografia è Buongiorno incollato a Joshua fino al punto di inibirne la classe: e se si blocca il 9 rossoblù, a tutta la manovra manca l’ossigeno. Infatti tolti un tiro a freddo di Fabbian e una bella discesa di Posch sperperata da Ndoye con un tiraccio, il resto ha poco da sfida per l’Europa. Il merito però è anche dei granata che interpretano meglio i primi 45’ di gioco e andrebbero pure in vantaggio se il bel tiro di Vlasic (18’) non venisse vanificato da un fuorigioco di disturbo di Sanabria pizzicato dal Var.

Nella ripresa la gara svolta con i cambi. Decisivo quello doppio che opera Motta dopo 10’: fuori Aebischer e Kristiansen, dentro Freuler e Lucumi con Calafiori terzino. I rossoblù prendono muscoli e consistenza e la sbloccano. Proprio Calafiori verticalizza per Beukema che innesca Fabbian fortunato e letale a tu per tu con Gemello (preferito a Milinkovic). Da lì inizia un’altra gara in cui il Bologna domina un Toro spento anche un doppio cambio scellerato di Juric (fuori Zapata e Tameze). I rossoblù vanno in controllo e al 90’ chiudono la serata con la perla di Zirkzee, inizialmente congelata dal Var per un sospetto fuorigioco. Tutto regolare, tutto vero. Come questo Bologna quinto e affacciato sull’Europa. Ma soprattutto un Bologna giovane (età media ieri sui 25 anni) e sfrontato, come i suoi ragazzi-prodigio, ma anche solido come la sua difesa (sesto clean sheet). Quando Saelemaekers si toglierà di dosso l’ossessione di dimostrare di essere ’quello del Milan’ e quando tornerà Orsolini, ci sarà da divertirsi.

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