Fenucci e l’orgoglio del modello Bologna: "Noi in Europa un bel segnale per tutta Italia"

L’ad: "Per la Champions prevedo un finale appassionante. Motta? Qui è contentissimo, lavora come se avesse un lungo contratto"

di MASSIMO VITALI -
12 marzo 2024
Fenucci e l’orgoglio del modello Bologna: "Noi in Europa un bel segnale per tutta Italia"

Fenucci e l’orgoglio del modello Bologna: "Noi in Europa un bel segnale per tutta Italia"

C’era una volta il modello Udinese: convitti allargati con vagonate di giovani promesse arruolate nelle periferie del pianeta. Il modello Atalanta, che ha portato i nerazzurri stabilmente in Europa, è da decenni oggetto di elogi e studio. Sembravano poterlo imitare a Sassuolo puntando sul made in Italy, ma per la prima volta quel progetto scricchiola paurosamente. Adesso sta per nascere, o forse ha già visto la luce, il modello Bologna.

"Andare in Europa, al di là della Champions – diceva ieri l’ad rossoblù Claudio Fenucci ai microfoni di Radio Rai – sarebbe un bellissimo segnale per tutto il calcio italiano. Come fatto dall’Atalanta negli anni scorsi, con un’organizzazione societaria seria, le persone giuste nell’area sportiva, un allenatore e un gruppo che vanno oltre le aspettative si può fare un cammino diverso e dare una prospettiva nuova a molti club". Dunque se le spalle sono finanziariamente larghe (sia lodato Saputo) e ogni pedina viene sistemata nel posto giusto il sistema è scalabile e il modello Atalanta, mutatis mutandis, replicabile. Per centrare l’obiettivo il Bologna ha arruolato l’architetto di quell’Atalanta, Sartori, e pescato nel mazzo degli allenatori liberi quel Motta che si è rivelato un crac: doppio grande colpo di chi li ha scelti.

Adesso, con dieci giornate alla meta e un quarto posto che va difeso innanzitutto dagli assalti di Roma, Atalanta e Napoli anche Fenucci pare essersi ‘mottizzato’. "Le squadre che lottano per l’Europa sono tutte molte attrezzate e prevedo una volata appassionate – dice il capo azienda rossoblù –. Noi però guardiamo soprattutto al nostro cammino, preparando una partita alla volta, per provare a realizzare quello che sarebbe un sogno, visto che le aspettative di inizio stagione erano diverse".

Primo obiettivo: niente bruschi risvegli venerdì notte al Castellani. "Quello di Empoli non è un campo a noi tradizionalmente amico", osserva saggiamente Fenucci, memore che al Castellani tre anni fa, dopo un funesto 2-4, uscì di scena Sabatini, dopo aver incassato dal vivo in tribuna il disappunto del patron Saputo proprio all’intervallo. Una cosa all’ex Walter rossoblù va riconosciuta: il suo mantra, "a Casteldebole arriverà la felicità", si è rivelato una profezia azzeccata.

Felicità vorrebbe dire un posto in Champions, o alla peggio in Europa League: e a quel punto che fare con i pezzi pregiati della vetrina rossoblù? "L’allenatore è stato l’artefice di questa crescita – riconosce Fenucci –. Speriamo che rimangano con noi sia lui che i calciatori. Thiago a Bologna è contentissimo, lavora come se avesse un contratto più lungo di quello che ha". E invece il contratto gli scade a giugno e sul fronte rinnovo tutto tace: pazienza, se questi sono i risultati sul campo. "Ci piace poco parlare del futuro – conclude Fenucci –, preferiamo vivere ogni momento del presente con entusiasmo". Modello Bologna: forse è davvero la nuova via per la felicità.

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