Freuler, leader silenzioso. Dai successi in nerazzurro al ritorno in Italia in estate: l’ex Remo domina ancora

Sartori l’ha portato a Casteldebole, Motta gli ha dato le chiavi del Bologna. A Bergamo arrivò ai quarti di Champions, adesso sogna sotto le Due Torri.

di MARCELLO GIORDANO -
23 dicembre 2023
Dai successi in nerazzurro al ritorno in Italia in estate: l’ex Remo domina ancora

Dai successi in nerazzurro al ritorno in Italia in estate: l’ex Remo domina ancora

Il percorso sul viale dei ricordi non è terminato, la salita nemmeno. Manca poco, però, perché oggi si chiude il tour de force: dopo la Roma di Mourinho e l’Inter è l’ora di Gasperini, per Thiago Motta. Ma soprattutto è l’ora della partita dell’ex contro l’Atalanta per Remo Freuler, che a Bergamo è arrivato da sconosciuto per diventare giocatore di fama internazionale. Correva il gennaio 2016 quando il centrocampista fu acquistato da Giovanni Sartori per circa 2,5 milioni dal Lucerna: sei presenze nella seconda metà di stagione, un gol e poi l’esplosione nell’annata successiva, chiusa con 5 reti e 4 assist e con l’Atalanta al quinto posto.

Ha vissuto tutta l’epopea della Dea: dall’esplosione dei Kessié, Conti, Caldara, venduti a peso d’oro, fino ai quarti di Champions, nel 2020, con l’eliminazione per mano del Psg, a un passo dalla semifinale. Lui c’è sempre stato. Di più: è sempre stato un perno della macchina perfetta di Gasperini.

E ora anche a Bologna abbiamo capito come mai. Quando in estate il Bologna ha deciso di cedere Schouten, Dominguez e Arnautovic, sbloccando un mercato in uscita che era in stallo, a Casteldebole ci furono pure momenti di tensione, perché Dominguez e Schouten erano nei piani iniziali di Thiago Motta due intoccabili. Sartori, però, si è ricordato di lui che solo l’estate precedente si era accasato al Nottingham monetizzando con un contratto da 1,8 milioni. All’ultimo giorno di mercato l’affare si chiude e Freuler a calarsi nella parte ci mette poco.

Quasi mai appariscente, inizialmente anche in difficoltà per motivi di passo, ritmo e preparazione. Ma più la partita pesa e più lui si nota e gioca bene. Vedere per credere il match con la Roma: suo il filtrante per Ndoye in occasione del vantaggio di Moro e in generale ha dominato in mediana mettendo la museruola a Pellegrini e Cristante.

Era spareggio per il quarto posto, il match con i giallorossi. Sarà scontro diretto anche la sfida con la ‘sua’ Atalanta. Perché In sei anni e mezzo in nerazzurro ha totalizzato 260 presenze, 21 reti e 23 assist: mai una stagione senza gol all’attivo, per un centrocampista che agli ordini di Gasperini ha giocato da mediano, da incursore e da trequartista. Ora che di anni ne ha 31, nel Bologna di Thiago pare aver arretrato la posizione prediligendo il ruolo di mediano davanti alla difesa: legge prima quello che succede, arriva spesso prima degli avversari in chiusura e in impostazione. Il gol gli manca nel Bologna e molto probabilmente se dovesse trovare quello dell’ex non esulterebbe: per rispetto della sua storia, degli ex tifosi e dell’ex mister, che ha difeso nel giorno della sua presentazione da critiche arrivate da suoi ex compagni ai tempi dell’Atalanta.

"Non sarei il giocatore che sono se non fosse per Gasperini e questo discorso vale per tanti miei ex compagni. E’ grazie a lui che sono diventato un giocatore da nazionale, che ho fatto la Champions ed è lui che ha reso l’Atalanta ciò che è oggi".

E’ scoccata la scintilla anche con Thiago, Freuler è diventato leader in rossoblù.

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