Giudice sportivo. Nessuna sorpresa per Thiago e dirigenti nel referto di Doveri
Il Bologna e il suo allenatore Thiago Motta sono stati coinvolti in una controversia con l'arbitro Doveri. Richieste di spiegazioni sono state fatte, ma nessun provvedimento è stato preso. La procura federale della Figc sta esaminando il materiale raccolto per decidere se deferire Motta. Il rischio è una multa o una squalifica.
Nella valle di lacrime di ciò che al Bologna gli arbitri avrebbero dovuto dare (per regolamento) e che invece non sempre hanno dato c’è una buona notizia: il referto di gara dell’arbitro Doveri ieri non ha riservato nuove sgradite sorprese a Motta e al Bologna tutto. Richieste di spiegazioni nel dopogara, anche ‘intense’, da parte di Thiago e dei dirigenti rossoblù all’indirizzo dell’arbitro in merito al lungo recupero concesso domenica a Lecce ce ne sono state, ma evidentemente non hanno varcato il limite della liceità. Nessun provvedimento per il tecnico rossoblù, né per i dirigenti, quindi nel comunicato emesso ieri dal giudice sportivo e sospiro di sollievo di Thiago, che con la giustizia sportiva ha già le sue gatte da pelare. Entro uno o due giorni verosimilmente (questa è stata la tempistica impiegata per valutare le dichiarazioni di Mourinho contro l’arbitro Marcenaro) la procura federale della Figc terminerà l’analisi del materiale raccolto, in buona sostanza passando al setaccio le parole del tecnico rossoblù pronunciate contro il Var Nasca nel dopogara di Lecce. E a quel punto potrebbe scattare l’iter del deferimento, con annesso rischio multa o squalifica. Motta ieri si è concentrato solo sul campo, lavorando con la squadra alla ripresa degli allenamenti.
Se Thiago domenica pomeriggio a Lecce ha acceso la miccia facendo divampare l’incendio la sensazione è che i dirigenti rossoblù, a cominciare da Fenucci, in queste ore stiano un po’ vestendo il ruolo di pompieri, il tutto allo scopo di evitare uno scontro aperto con i vertici del ‘palazzo’ dalle conseguenze insondabili. Di certo c’è solo che Thiago non è pentito delle sue uscite contro Nasca. Ma se la procura federale darà il via libera al procedimento al tecnico toccherà precisare il senso delle sue parole davanti agli ispettori della Figc. Sperando che ciò non inquini la serenità degli arbitri che dirigeranno il Bologna.
m. v.
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