I dieci motivi per crederci. Da Thiago ai colpi di Sartori più Zirkzee e il fattore tifosi. Ecco perché si può sognare

La vittoria contro la Lazio è stato il decimo risultato utile di fila per i rossoblù. L’Europa è diventato un obiettivo reale: soprattutto con una rosa così lunga .

5 novembre 2023
Da Thiago ai colpi di Sartori più Zirkzee e il fattore tifosi. Ecco perché si può sognare

Da Thiago ai colpi di Sartori più Zirkzee e il fattore tifosi. Ecco perché si può sognare

L’Europa, parolina magica che nessuno a Casteldebole vuole pronunciare, è un sogno coltivabile? Sì, se a comandare la truppa è un allenatore ‘on fire’ come Motta. Se il mercato estivo è stato una magata che ha guardato al campo salvaguardando i conti. Se Saputo incide nella quotidianità come mai era successo in passato. Se dietro c’è una città che spinge. Se, se, se: ma le condizioni per sognare oggi ci sono tutte. E con esse i motivi per credere all’Europa: ne abbiamo individuati dieci.

1 IL FATTORE THIAGO

Chi pensava che l’effetto primo anno potesse scemare ha sbagliato a fare i conti: il secondo anno di Thiago, per numeri, è pure meglio del primo. Diciotto punti dopo 11 giornate da quando esiste la serie A a venti squadre il Bologna non li ha mai avuti. Con un allenatore così è vietato precludersi qualsiasi sogno. Magari sarebbe saggio blindarlo al più presto col rinnovo di contratto: si spera di farlo durante la prossima sosta, ma sulla tempistica certezze non ce ne sono.

2 IL MERCATO DI SARTORI

A un diesse non tutte le ciambelle riescono col buco: ma quelle uscite da Casteldebole da quando è arrivato l’ex demiurgo di Chievo e Atalanta profumano di alta pasticceria. Calafiori acquistato per 4 milioni e in potenziale rampa di lancio per l’azzurro di Spalletti è solo l’ultimo colpo del ‘Sarto’. A proposito di Europa: l’Atalanta in Europa, insieme al ‘Gasp’, ce l’ha portata lui.

3 IL SAPUTO BOLOGNESE

Joey vive in centro ma da agosto Casteldebole è la sua seconda casa. E sarebbe più corretto scrivere ‘i’ Saputo dal momento che sotto l’ala di Joey cresce il primogenito Luca, da gennaio presenza silenziosa ma molto vigile nelle stanze del club. Saputo crede al sogno Europa? Sarebbe bello ascoltarlo dalla sua voce.

4 UN MANAGEMENT FORTE

Di Vaio (con Sartori) un anno fa scelse Motta: bravo lui. Bravo anche Fenucci, che quest’anno ha dato una robusta sforbiciata al passivo di bilancio: chissà che non siano più vicini i tempi dell’autofinanziamento.

5 LA SPINTA DEI TIFOSI

Con la Lazio, notturna di un giorno feriale, al Dall’Ara venerdì erano in 24.178. Al Mapei Stadium, nell’ultima trasferta, hanno viaggiato in ottomila. E adesso occhi puntati sul Franchi, dove tra una settimana va di scena il derby coi viola. La voglia di sognare di questa città è incommensurabile.

6 CONTINUITÀ E SOLIDITÀ

E’ un Bologna che quando ci sbatti contro rimbalzi: anche nelle notti più complicate, come lo è stata quella con la Lazio. Dieci risultati utili di fila in campionato (11 con la Coppa Italia) sono un marchio di fabbrica.

7 L’ESPLOSIONE DI ZIRKZEE

Forse bastava togliergli l’ombra scomoda di Arnautovic: sta di fatto che così dominante Zirkzee non se lo sognavano nemmeno a Casteldebole. E se alla qualità tecnica Joshua aggiunge la ferocia siamo a dama.

8 UNA DIFESA DI FERRO

Otto gol subiti in 11 giornate di campionato, con annessi 5 ‘clean sheet’, fanno di quella rossoblù una retroguardia da Champions. E questo a dispetto degli infortuni di titolari annunciati come Posch, Lucumi e Kristiansen.

9 LA ROSA LUNGA

Il restyling estivo ha ‘raddoppiato’ la squadra di Motta: due giocatori bravi per ruolo, spesso in ballottaggio tra loro, nella serie A di Saputo il Bologna non li ha mai avuti. E la differenza si vede.

10 IL CALENDARIO

Classifica che risplende nonostante cinque delle prime undici avversarie siano state Milan, Juventus, Napoli, Inter e Lazio. Guai pensare che d’ora in avanti sia più facile: di facile non c’è nulla se l’obiettivo (non dichiarato) è l’Europa.

Massimo Vitali

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