Il Bologna vola sempre più in alto. Tris da Champions alla Salernitana. Terzo posto a -2 e allungo sulla Roma
Magia di Orsolini al 14’, raddoppio di Saelemaekers in chiusura di tempo e sigillo di Lykogiannis al 92’. Si rivede Zirkzee nella ripresa. Motta si porta a ridosso della Juve e guadagna sulla Roma, ora a -5.
Lo squadrone che tremare la Juventus fa. E’ il Bologna di Thiago che si sta arrampicando sulla classifica senza vertigini e senza limiti. E’ la forza dei grandi scalatori: non si voltano preoccupati per vedere ciò che c’è sotto, ma tengono lo sguardo proiettato verso l’alto, affamati di nuvole. E in alto c’è quella Juventus che fino a un paio di mesi fa era un puntino lontanissimo e adesso quasi la si può afferrare. Due le lunghezze che separano i rossoblù dal terzo posto di un Allegri in piena crisi (sette punti nelle ultime nove partite): la classifica dice che questo Bologna ha il diritto sacrosanto di provarci, più che il dovere di difendersi da chi insegue, quella Roma scivolata a -5 dopo la frenata di Lecce.
Lo dice la classifica, ma lo conferma anche la gara con la Salernitana, una specie di scampagnata in pieno mood da Pasquetta. A renderla tale, non è tanto la rassegnazione di un avversario ultimo e già votato al suo destino, quanto la impressionante facilità con cui i ragazzi di Motta trovano sempre la via per arrivare alla vittoria, con la capacità di esprimere la stessa idea di calcio in modi diversi.
Ieri mancava Zirkzee dall’inizio, sostituito da Odgaard: il danese si applica, ma non ha l’intelligenza calcistica e la classe di Joshua, così la manovra rossoblù deve inevitabilmente snaturarsi un po’, cercando di sopperire con gli esterni all’assenza di una regia là davanti. Una necessità che si rivela virtù, perché Orsolini (14’) e Saelemaekers (44’) di fatto sigillano la partita nel primo tempo con due colpi d’autore: sinistro a giro per l’azzurro, destro all’incrocio per il belga. Due schiaffoni che spengono il furore da debutto di Colantuono, quarto tecnico di una stagione maledetta. Si arrenderà a fine gara definendo i rossoblù "in stato di grazia". E’ la sua lettura più giusta, dentro una partita in cui i granata ci capiscono davvero poco: un solo treno passa nei piedi di Simy e si schianta contro Ravaglia, ieri rilanciato al posto di Skorupski. E’ una delle novità nell’undici che prescinde dall’infortunato Beukema e preserva il rientrante Zirkzee che mette una trentina di minuti nelle gambe in ottica Frosinone, prima di otto gare al traguardo. Sarà lui a trascinare una squadra che nelle ultime dieci ne ha vinto otto, ne ha pareggiata una con il Milan: battuta solo dall’imbattibile Inter.
Un trend che porta dritto in Europa, anche se a questo punto, ai rossoblù starebbe davvero troppo stretto tutto ciò che non fosse Champions. Perché tolte le milanesi, nessuno viagga come il Bologna, con queste certezze e queste soluzioni. Il 3-0 di Lykogiannis che arrotonda la vittoria sulla Salernitana al 92’ è a suo modo un’altra manifestazione di superiorità: chiunque entri riesci a incedere, a conferma che è il copione a essere (quasi) perfetto. Come perfette sono state ieri l’ennesima prestazione totale di Calafiori, la ritrovata diga svizzera Freuler-Aebischer. Per dire: mancava Zirkzee e ce ne siamo accorti quando è entrato in campo.
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