Il commento. Il futuro di Motta e l’ossessione sulle grandi

Gianmarco Marchini State tutti sereni: Thiago in una cosiddetta big ci arriverà. Che porti a Roma, Milano, Torino o addirittura a Parigi,...

di GIANMARCO
11 gennaio 2024

Marchini

State tutti sereni: Thiago in una cosiddetta big ci arriverà. Che porti a Roma, Milano, Torino o addirittura a Parigi, la sua è un’autostrada verso la consacrazione assoluta. Prima, però, c’è un piccolo particolare che in tanti si dimenticano con fastidiosa frequenza: prima c’è il Bologna. E, invece, ogni maledetta domenica, ma anche ogni maledetto lunedì o martedì, le luci dei media nazionali e internazionali puntano sempre nella stessa direzione: il futuro di Motta. Su che panchina siederà la prossima stagione? Rinnoverà o cederà alla tentazione di una grande squadra? E perché cederà? Il tutto condito con quell’atteggiamento un po’ snob che esclude completamente l’esistenza del Bologna, che invece è l’aeroporto da dove è decollato il bravissimo Thiago. Torna in mente la gigantesca uscita di quel gigante di Sinisa che, dopo una vittoria a Milano sull’Inter, tuonò in diretta tv e chiese rispetto per i rossoblù. Era il luglio 2020, ma l’approccio da fuori non è cambiato. E’ cambiato il Bologna, semmai, e ancor di più in meglio. Eppure anche dopo la bella quanto infelice prova di Firenze, si è parlato solo del futuro di Thiago.

Chiariamo un punto: il rinnovo o meno di Motta non è tema marginale, anzi merita priorità assoluta. Ma in ottica Bologna. Perché le radici della prossima stagione affondano in questo mercato, ancor prima che in quello estivo. Ecco perché a Casteldebole sperano di sbrogliare il prima possibile la matassa di dubbi e retorica che avvolge la questione. Anche perché altrimenti la domanda regina della stretta attualità di mercato diventa un’altra: meglio un uovo oggi per Thiago o una gallina per il Bologna domani?

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