Bologna Fc, il coro di Valles: “Questa squadra ci fa ben sperare. Europa possibile”
Tanto entusiasmo tra i tifosi al seguito della squadra: "Con Thiago e Sartori sognare non è più vietato"
Valles (Bolzano), 18 luglio 2023 – La parola chiave è: fiducia. A seguire: Motta. C’è pure il fattore Arnautovic, il cui impatto sul mondo Bologna domenica nel test col Rio Pusteria è stato devastante. Ma sullo sfondo aleggia anche un’altra parola, che qualche tifoso pronuncia a mezza bocca e tuttavia ben percepibile: Europa. "Guardando al valore delle dirette concorrenti e tenuto conto che anche le grandi adesso faticano a costruire le squadre non vedo perché il nostro obiettivo non possa essere l’Europa", dice Gilberto Campanini, che da San Matteo della Decima è salito in Val Pusteria per seguire da vicino i primi vagiti della nuova creatura rossoblù. "Ho molta fiducia in Thiago e nel gruppo che ha costruito Sartori – continua Campanini –. Saputo va solo ringraziato per tutto quello che ha fatto in questi anni. Quanto a Orsolini e Dominguez io spero che restino entrambi ma se lo fanno controvoglia allora è meglio che vadano via". Vanno all’attacco della classifica anche Daniele e Wilmer Cinti, rispettivamente padre e figlio di una famiglia in cui il rossoblù la fa da padrone. Premessa di di Cinti senior, di anni 80: "In questa stagione dobbiamo fare qualcosa di importante, perché nel 2024 ricorreranno i sessant’anni dall’ultimo scudetto. Io allora c’ero". A seguire: "Dopo il nono posto di maggio l’obiettivo dev’essere confermarsi nella parte sinistra della classifica". Sul rapporto complicato Motta-Arnautovic: "Marko in ritiro si è presentato bene, in forma e motivato. Ma sto con Thiago: deve giocare chi è più in forma, a prescindere dal nome che ha".
Dalla curva Bulgarelli invece si leva un solo grido: Europa, per l’appunto. E’ l’opinione di Giulia Barboni, 19 anni, presenza fissa in curva nella zona del gruppo ‘Settore Ostile’: "Vista la forza della squadra e della società arrivare tra le prime sette è alla nostra portata. La svolta c’è stata con l’arrivo di Motta, che ha cambiato le cose in meglio consentendo alla squadra di esprimere il suo valore. Sono contenta che Thiago sia rimasto. Il suo rapporto con Arnautovic? Marko è forte, ma a volte sul campo dà l’impressione che non dia il massimo. Anche in questo caso capisco le ragioni dell’allenatore". Giada Benassi, altra presenza fissa al Dall’Ara da trent’anni, è invece una fan sfegatata di Arna: "Marko è veramente forte mentre Thiago, per quanto abbia dimostrato di essere un bravo allenatore, lo devo ancora inquadrare bene. Sarà che ero molto affezionata a Mihajlovic, ma su Thiago non ho un giudizio chiaro. Mi piacerebbe che restasse Orso, questo sì, perché è un ragazzo che in campo trasmette positività: la sua esultanza dopo il gol all’Inter non la dimenticherò mai". Quanto all’Europa, "forse è un po’ troppo, ma sognare non costa nulla". E’ più cauto Mauro Barbieri, da Imola, fedelissimo dei ritiri: "La mia Europa sarebbe riuscire ad arrivare davanti alla Fiorentina. La riconferma di Motta è un bel punto di partenza, ma a darmi fiducia è anche il lavoro di Sartori. Piuttosto non vorrei che si sottovalutassero le partenze di Soriano, Sansone e Medel, senatori che pur giocando meno hanno dato tanto: prima verranno rimpiazzati e meglio è".
Poi c’è Christian Mazzocchi, 15 anni, in curva Bulgarelli dall’età di cinque. "Io all’Europa ci credo – dice Christian –. Arrivando ottavi potevamo già qualificarci quest’anno se solo avessimo avuto un pizzico di continuità in più. Ma la base di squadra è buona e coi rinforzi giusti riuscire a qualificarci per una coppa è alla nostra portata". Il sano ottimismo delle nuove generazioni rossolù.
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