Il giovane polacco è uno dei fedelissimi di Thiago perché dà equilibrio. Urbanski: il baby che cresce, ma non incide
Il giovane Urbanski sta crescendo nel Bologna grazie alla fiducia di Motta, ma il suo impatto sul campo è ancora limitato. Con alcune partite da titolare, dimostra progressi fisici e personali, ma deve ancora tradurre questo equilibrio tattico in giocate decisive. Il futuro sembra promettente, ma al momento il suo contributo è altalenante.
Quanto è cresciuto Urbanski (nella foto Schicchi) da quando Motta ha deciso di dargli sette maglie da titolare? Abbastanza: il che è sotto gli occhi di tutti. Ma quanto incide Urbanski nell’economia del gioco rossoblù?
Tanto in termini di equilibrio tattico, direbbe Thiago. Poco, però, nel tradurre l’equilibrio in giocate che lasciano il segno: e anche questa è un’evidenza difficilmente contestabile.
Il feeling di Motta con il classe 2004 ormai è un ‘must’ alla lettura delle formazioni da quando il 30 dicembre a Udine il tecnico italobrasiliano regalò la prima maglia da titolare in campionato al centrocampista polacco. Thiago fa giocare di nuovo dall’inizio Urbanski?, è la domanda ricorrente tra i tifosi. Sì, lo fa giocare, è la risposta che da quel 30 dicembre è risultata altrettanto ricorrente.
Urbanski in campionato è stato schierato dall’inizio con Udinese, Genoa, Cagliari, Milan, Sassuolo, Empoli e Monza. Bilancio delle sette sfide: 2 vittorie (Sassuolo e Empoli), 3 pareggi (Genoa, Milan, Monza) e 2 sconfitte (Udinese e Cagliari).
Note a margine: col Genoa Urbanski è stato sostituito quando il Bologna era sotto di un gol, idem col Sassuolo, mentre a Empoli è stato richiamato in panchina prima del gol da tre punti di Fabbian. Bastano queste considerazioni per bocciare un ragazzo che deve ancora compiere 20 anni? Ovviamente no, perché è sotto gli occhi di tutti la sua crescita in termini di presenza fisica e personalità. Quanto alle qualità tecniche, quelle non sono mai state in discussione e possono solo affinarsi con un allenatore-demiurgo come Motta, che peraltro lo impiega spesso da esterno e non nel suo ruolo naturale di mezzala.
Parliamo di un ragazzo che ha il futuro davanti e che un mese fa ha esordito con l’Under 21 della Polonia. Ma il futuro è una cosa, il presente un’altra. E fa specie che, al netto degli infortuni che hanno complicato la vita a Karlsson, Kacper che a dicembre aveva già le valigie pronte destinazione Ternana (in prestito) fin qui abbia giocato più del doppio dei minuti, 735 contro 325, dell’acquisto più costoso del mercato estivo. Ma tra le pieghe del mottismo vincente c’è anche questo.
m. v.
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