Il ventenne è pronto a iniziare la nuova avventura. "Come tutti i serbi ricordo Mihajlovic come un guerriero». Ilic: "Bologna, la scelta migliore per crescere»

Il giovane serbo Mihajlo Ilic è determinato a fare il suo esordio con il Bologna e dimostrare il suo valore. Con il supporto di Thiago Motta, Ilic si adatta alla vita in Italia e sogna di giocare al Dall'Ara. Nonostante la sua timidezza, Ilic ammira Sinisa Mihajlovic e si ispira a Sergio Ramos. Il suo obiettivo è costruire un futuro promettente con il Bologna.

di GIACOMO GUIZZARDI -
27 gennaio 2024
Ilic: "Bologna, la scelta migliore per crescere"

Ilic: "Bologna, la scelta migliore per crescere"

La timidezza dei 20 anni, la caparbietà di chi, nella vita, vuole andare lontano. Mihajlo Ilic è atterrato sul pianeta Bologna e, al di là delle solite frasi oramai standard, ciò che colpisce è la voglia di mettersi subito all’opera, nonostante le parole di Motta all’antivigilia che definivano il classe 2003 ancora indietro di condizione.

E la tenuta fisica è un tasto sul quale ha battuto anche Sartori in sede di presentazione dell’ex Partizan di Belgrado: "In Serbia sono rimasti fermi più a lungo, lui lo conosciamo benissimo, dobbiamo aspettare cresca per vederlo all’opera".

Quinto calciatore serbo della storia rossoblù (dopo Smit, Radakovic, Radovanovic e Krstcic), il classe 2003, nato mediano e trasformato in difensore centrale in prima squadra, sogna l’esordio a breve: "Bologna ha rappresentato per me l’opzione migliore, voglio misurarmi in questo campionato".

A guidarlo ci sarà Thiago Motta, che spera in Mihajlo soprattutto per il futuro: "Mi ha detto di stare tranquillo, mi adatterò ai suoi ritmi. Qui trovo uno dei migliori allenatori in circolazione".

Esordio appunto, con la prima presenza al Dall’Ara come obiettivo del giovane Ilic: "Non vedo l’ora di giocarci. Se la gara col Milan mi spaventa? Sono venuto in Italia per partite di questo livello".

Il carattere c’è, nonostante davanti ai microfoni tenda a essere messo in secondo piano, facendo emergere quel lato introverso tipico di chi si trova catapultato in un altro paese. Il trait d’union è però rappresentato dalla figura di Sinisa Mihajlovic, idolo in Serbia e monumento – umano ancora prima che calcistico – sotto le Due Torri e in tutta la penisola: "Un combattente, tutti lo ricordano come uomo e come giocatore. Un idolo per tutti noi serbi".

Idolo lo è anche Sergio Ramos, ora al Siviglia, mentre gli occhi si illuminano quando viene menzionato il basket: "Sarò presto alla Segafredo Arena".

E sarà in buona compagnia, viste le abitudini di Ndoye, Zirkzee e degli altri rossoblù. Ilic prenota il futuro, e intanto sogna l’esordio.

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