Inzaghi, ancora tu. Superpippo alle corde cerca lo sgambetto

Nella stagione in cui guidava il Benevento sorrise due volte costringendo il Bologna a un pareggio e a una sconfitta .

di MASSIMO VITALI -
9 dicembre 2023
Superpippo alle corde cerca lo sgambetto

Superpippo alle corde cerca lo sgambetto

Ultimo dopo 14 giornate. Va bene che Pippo Inzaghi, fu Superpippo, risponde solo del fatturato delle ultime sei, cioè da quando è subentrato a un fallimentare Paulo Sousa. Eppure anche da Salerno l’ex tecnico rossoblù, l’uomo che cinque anni fa doveva incendiare di passione Casteldebole con il suo ‘fire and desire’ e che viceversa già dopo una manciata di partite si spense come un cerino, è di nuovo costretto a guardare la concorrenza dal gradino più basso, senza più il dogma immutabile del 3-5-2, ma con i tentativi di iniezione di autostima per scacciare i cattivi pensieri che avevano caratterizzato anche la sua avventura in rossoblù.

"Forza Salernitana, insieme ce la faremo", è il messaggio postato l’altro ieri dal tecnico su Instagram. Nel dicembre 2018, più o meno in questi giorni, un Inzaghi già alle corde a Casteldebole coniava sui social un inno della positività forzata condito da sfumature di insolita arroganza.

"Ne ho piena l’anima di last chance, in or out, squadra-società-allenatore scarsi. Via dalle palle chi gufa. Lavoro, grinta e amore per la maglia portano risultati. Ansia e demoralizzazioni portano solo a flop".

Anche sfoderare una coppia d’attacco Santander-Falcinelli in serie A non aiuta. Né giovò, in quel tribolato girone d’andata, ingabbiare le poche idee di calcio in un 3-5-2 che divenne una camicia di forza anche per Orsolini, prigioniero di un impiego da mezzala che già dopo le prime uscite si rivelò un flop. Risultato: la panchina già traballante a dicembre, dopo il ko di Empoli (1-2) proprio alla quindicesima giornata, fu sottratta a Superpippo in modo traumatico a fine gennaio, dopo la Waterloo casalinga col Frosinone che spianò la strada a Mihajlovic.

Bilancio di Inzaghi in rossoblù: 14 punti in 21 giornate, media 0,66 a partita, il rendimento più basso dell’era Saputo, fatta eccezione per i 6 punti conquistati nelle prime 10 giornate da Delio Rossi nel 2015-16.

Non che fin qui a Salerno Pippo abbia fatto tanto meglio. Dopo la vittoria in rimonta con la Lazio all’Arechi sono arrivati i tre schiaffi per mano della Fiorentina che in settimana hanno convinto il patron Iervolino della necessità di optare per un ritiro anticipato.

Ergo: nella grammatica pallonara quello di domani per la Salernitana è un appuntamento da non fallire. Con una media di 0,83 punti a partita (fin qui una vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte) non si va tanto lontano. Però è Sud, una latitudine che gli ha portato bene sia al primo anno di B a Benevento (promozione in A, seguita da retrocessione) che la scorsa stagione, sempre in cadetteria, alla Reggina (settimo posto, tra le macerie di un club che poi sarebbe fallito).

Oggi la storia dice che Pippo è un tecnico da corsa in B, ma non lo è ancora in quella serie A che pure, quando era bomber, domò a suon di gol.

Occhio però al fu Superpippo dal dente avvelenato: dagli unici due incroci col Bologna successivi all’esonero del 2019 il tecnico piacentino, alla guida del Benevento, ha ricavato una vittoria (1-0) e un pari (1-1).

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