Joshua parla al quotidiano ’Ad Sportwereld’: "Prima ero presuntuoso, grazie a Motta sono maturato». Zirkzee: "Al Bayern non ero pronto. Amo questo Bologna all’olandese»

Il giovane talento Joshua Zirkzee sta attirando l'interesse di importanti club europei. Dopo esperienze formative ad Anderlecht e Bologna, il centravanti olandese si è trasformato in un giocatore maturo e versatile. Il suo futuro potrebbe essere influenzato dalla possibile nomina di Antonio Conte al Bayern Monaco.

29 febbraio 2024
Zirkzee: "Al Bayern non ero pronto. Amo questo Bologna all’olandese"

Zirkzee: "Al Bayern non ero pronto. Amo questo Bologna all’olandese"

Tutti pazzi per Joshua Zirkzee. Ne parlano a Milano, in chiave Milan, dove Ibrahimovic si rivede in lui. Ne parlano a Torino, a Londra in ambiente Arsenal e a Manchester sponda United. Sono tornati a parlarne pure a Monaco di Baviera, dove sarà di fondamentale importanza capire chi siederà in panchina l’anno prossimo al posto di Tuchel, che ha già ufficializzato l’addio. Il Bayern ha preso Kane l’estate scorsa, si diceva nell’ambiente calcistico fino a qualche settimana fa, per far intendere come difficilmente avrebbe esercitato il diritto di recompra per il rossoblù da 40 milioni. Ma se in Baviera dovesse approdare Antonio Conte, che gioca a due punte e ha fatto il nome di Zirkzee a tutti i club che l’hanno contattato, la partita Bayern sarebbe più aperta che mai.

Ci sarà da fare comunque i conti con il Bologna e con la volontà del giocatore, che per ora al futuro non pensa, ma che dell’esperienza al Bayern è tornato a parlare nel corso di una lunga intervista al quotidiano Ad Sportwereld di Rotterdam: "Pensavo di essere abbastanza bravo per diventare subito il primo attaccante del Bayern, ma non ero affatto pronto. Non ero neanche la metà di quello che sono adesso. A un certo punto ho pensato: ho 19 anni e sono già in campo col Bayern, ma perché non tutte le settimane? È stato molto positivo aver fatto un passo indietro e scoprire cosa serve veramente per avere successo al top. Ora sono completamente diverso". Chiamatela maturità. Il primo salto di qualità con Kompany, all’Anderlecht: "Mi ha spiegato tanto. Quell’anno con lui è stato molto importante per la mia crescita".

La svolta vera, con Motta, a Bologna: "E’ un grande capo, ama il suo lavoro. Era molto bravo come giocatore, si vedeva già che sarebbe diventato allenatore perché ha un QI molto elevato. Il suo calcio è davvero divertente, il suo è un Bologna all’olandese". Con lui Zirkzee ha scoperto la sua vera natura: "Ogni tanto mi metto a centrocampo ma lo faccio per aiutare la squadra. Mi chiamano falso centravanti e nove e mezzo, e questo è il mio gioco. Faccio il centravanti in modo diverso rispetto agli altri, ma in fondo diverso è bello, no?". E’ uno spettacolo di fronte al quale pure un amante del calcio fluido come Motta ogni tanto deve ‘richiamarlo’ all’ordine: "Il mister a volte mi chiede di tenere un po’ di più la posizione, anche se alla fine i miei gol li sto facendo". Per provare a trascinare il Bologna in Europa fra l’attenzione dei grandi club sulle sue tracce.

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