La città piange Nando. Dal Bologna alla Fortitudo. La sua vita per lo sport

Macchiavelli è stato testimone e voce delle più importanti imprese cittadine. Classe 1939, iniziò da braccio destro del Civ: poi una carriera lunga e luminosa.

di GIUSEPPE TASSI -
12 ottobre 2024
La città piange Nando. Dal Bologna alla Fortitudo. La sua vita per lo sport

Nando Macchiavelli, classe 1939: ha fatto la storia dello sport bolognese (Schicchi)

Ci ha lasciati Nando Macchiavelli. Uno degli ultimi cronisti innamorati davvero del mestiere. Uno degli ultimi testimoni diretti dello scudetto del Bologna nello spareggio dell’Olimpico del 7 giugno 1964.

Nando, classe 1939, l’ho incontrato agli albori della mia storia professionale. Raccontava alla radio le partite della Fernet Tonic al sabato pomeriggio. Io, collaboratore del Carlino quasi al debutto nel mondo del basket, lui braccio destro di Gianfranco Civolani nella redazione bolognese di Tuttosport e poi animatore di trasmissioni radio e TV in quella galassia dell’etere così piena di fermenti.

Baby pensionato dell’Enel, poco dopo i quarant’anni, si era dedicato anima e corpo alla sua passione: raccontare lo sport. Lo faceva con scrupolo cronistico e senza enfasi. Con la bonomia del bolognese doc e la conoscenza specifica concessa solo a chi lo sport lo ha praticato davvero. E Nando era un eccellente tennista, un vero campioncino nel mondo dei ’non classificati’. Anche con la racchetta in mano era un generoso, che con sudata applicazione inseguiva la gioia della vittoria.

Ha seguito per oltre sessant’anni le vicende del Bologna calcio, di Virtus e Fortitudo, del baseball e di ogni sport che trovasse nuova linfa sotto le Due Torri, come il football americano nelle sue stagioni d’oro. Fondò con Alfonso Velez anche un settimanale “Il notiziario dello sport” che divenne fucina di tanti giovani talenti giornalistici.

Dalle antenne di Telecentro, dalle onde radio di Nettuno e di mille altre stazioni arrivava la voce nitida di Nando con le sue osservazioni garbate, le critiche composte e quel cuore da tifoso che faticava a nascondere.

Insieme abbiamo vissuto le trasferte Uefa del Bologna negli anni Novanta e gioito per quei successi. Nonostante l’incalzare dell’età e degli acciacchi, Nando non ha mai mollato un centimetro. E’ rimasto aggrappato al suo lavoro, fatto di genuina passione, fino all’ultimo. La voce era più flebile ma il cuore intatto.

I funerali si terranno martedì 15 ottobre alle ore 16 nella Chiesa di San Girolamo della Certosa. La camera ardente sarà aperta dalle 14.45.

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