La storia: "Nel 1964 ero all’Olimpico per lo spareggio dei rossoblù. Quella volta ci andai in auto. Oggi, invece, mi metto in marcia dal Dall’Ara». Bellière, 90 anni: "Torno a Roma a piedi per rivivere il 7 giugno»

Alessandro Bellière, 90 anni, ripercorre a piedi da Bologna a Roma il tragitto fatto nel 1964 per assistere a una partita. Un viaggio emozionante e carico di significato.

di ALESSANDRO GALLO -
21 maggio 2024

Alessandro Bellière era a Roma, all’Olimpico, il 7 giugno 1964. E tornerà all’Olimpico il 7 giugno 2024. Fin qui, nulla di strano. Solo che Bellière ha 90 anni e, a Roma, ci andrà a piedi. Sì, avete capito bene, a piedi. Alessandro partirà questa mattina, verso le 10, scattando dal Bfc Store del Dall’Ara, in via dello Sport. Indosso, ovviamente, la maglia rossoblù di questa stagione.

Cinquecento chilometri sembrano tanti. In realtà, per lei, quasi uno scherzo.

"Effettivamente in passato ho coperto distanze ben maggiori. Anche 4-5mila chilometri l’anno. La vuola sapere una cosa?".

Dica.

"Ho un’auto storica. In dieci anni credo di aver coperto 7mila chilometri".

E a piedi?

"Almeno 50mila".

Sempre in marcia.

"Ho cominciato quando stavo per compiere ottant’anni. I prossimi saranno 91. Mi fermo un paio di mesi l’anno. Poi riprendo".

Ci spieghi.

"Per le mie camminate fisso sempre la data di arrivo: il 24 ottobre, il giorno del mio compleanno".

Poi va in letargo?

"No, diciamo che rallento. Ricomincio a camminare dal 7 gennaio. Prima 5 chilometri, poi 6, Per tenere una media di una ventina al giorno".

Ricorda Forrest Gump?

"Come no".

Non le viene mai da dire come Tom Hanks ’Sono un po’ stanchino’?

"No. Lui andava di corsa. Io marcio".

Torniamo a quel 7 giugno 1964.

"Partii all’alba con quattro amici".

Sempre a piedi?

"No, in auto. L’autostrada credo arrivasse fino a Montevarchi. Poi bisognava imboccare la Tiburtina. Arrivammo a Roma. Una gioia infinita, una vittoria epocale per quella squadra".

Conosceva i giocatori?

"Le dico di più. Facevo l’assicuratore. E assicuravamo, come Sai, diversi giocatori del Bologna".

Ricorda quali?

"Janich, Tumburus, Fogli e Negri. Andavo anche a casa Bulgarelli".

Lei è rimasto vedovo.

"Sì, Giovanna, mia moglie, è scomparso nel 1990. Ho i miei tre figli, Ferdinando del 1965, Fabrizio del 1968 Francesca del 1971. E tre nipoti, Federico 13 anni, Eleonora 12 e Miko 4. I nipoti più grandi mi seguiranno in alcune tappe".

E lei?

"Porterò orgogliosamente questa maglia. Visitando posti bellissimi. Posso aggiungere una cosa?".

Prego.

"Forza Bologna. Sempre. Arrivare a Roma sessant’anni dopo quella storica impresa sarà molto piacevole".

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