La topica di Monza: Bologna scippato. Annullato un gol regolare a Fergie. E’ un altro 0-0, stavolta amarissimo

Dopo un primo tempo di equilibrio, al 2’ segna lo scozzese: ma l’arbitro fischia un fallo inesistente di Zirkzee. La gara si incattivisce, Saelemaekers applaude il direttore di gara e viene espulso. Terzo pari di fila senza gol.

di GIANMARCO MARCHINI -
29 settembre 2023
Annullato un gol regolare a Fergie. E’ un altro 0-0, stavolta amarissimo

Annullato un gol regolare a Fergie. E’ un altro 0-0, stavolta amarissimo

Un altro errore macroscopico che rischia di fare letteratura: sempre ai danni del Bologna. Ormai sono talmente tanti da farci una collana. L’ultimo volume? ’La topica di Monza’. Perché l’errore dell’arbitro Pezzuto è talmente inconcepibile e assurdo da scomodare persino il Manzoni.

Brevissimo riassunto per chi non ha tempo di sfogliare tutta la partita dell’U-Power Stadium: al secondo minuto della ripresa i rossoblù di Thiago Motta vanno in vantaggio con una bella incornata di Ferguson su cross di Lykogiannis. E dov’è il problema? Non c’è, appunto. Non fosse che il fischietto di Lecce s’inventa un fallo di Zirkzee su Caldirola. Secondo l’arbitro, il ricciolone olandese avrebbe colpito il difensore del Monza, ma quel contatto lo vede soltanto lui (del Var, nessuna notizia). Nel mondo reale, Joshua anticipa l’avversario e con la punta tocca il pallone in direzione di Lykogiannis. A rendere il tutto ancor più insopportabile è il fatto che il fischio arrivi quando il pallone è già finito alle spalle di Di Gregorio. Oltre al danno, la beffa. Da quel momento, la partita - che nel primo tempo aveva toccato vette di noia altissime - si inasprisce, esasperata da una serie isterica di fischi e cartellini gialli. Saranno nove in totale, contando le due ammonizioni che al 42’ Alexis Saelemaekers si guadagna, prima protestando - giustamente - per un fallo inesistente di Kristiansen (con annessa sceneggiata di Izzo), poi applaudendo sciaguratamente Pezzuto che a quel punto lo espelle. Il Bologna in dieci si sgonfia, e gli ultimi giri d’orologio servono soltanto a gonfiare la pancia di rimpianti. Perché il gol di Ferguson era arrivato a coronamento di una ripresa approcciata nel modo giusto, così come allo Stadium di Torino il rigore gigantesco non fischiato a Ndoye. Sliding doors che, a oggi, cambiano sostanziosamente il verso di questa stagione e di questa classifica. Perché vincere in casa della Juve avrebbe dato uno slancio spaziale alla rivoluzione rossoblù, così come ieri il gol dello scozzese avrebbe inclinato il piano tutto a favore di Thiago. Tutto da dimostrare poi che il Monza di Palladino sarebbe stato capace di riprenderla.

Purtroppo il Bologna deve fare i conti con una classifica poco scintillante, con sette punti in sei giornate. Ma soprattutto con tre reti segnate e un altro zero a zero, addirittura il terzo di fila dopo quelli con Verona e Napoli. Ecco, perché sarà importante, nelle valutazioni a freddo, accantonare la sacrosanta rabbia di Monza, evitando il rischio di usarla come alibi. Perché questo Bologna soffre ancora di limiti grossi, palesati nella difficoltà a costruire le bellissime trame dell’anno scorso e, di conseguenza, nel finalizzare. Nemmeno la mossa ieri di lanciare l’artiglieria pesante con Karlsson e Orsolini insieme dall’inizio è servita. Risultato: un tiro in due, un debolo sinistro di Orso. Dallo svedese ancora nessuna firma: tanto rumore per nulla. Consola, però, la terza gara senza subire gol, con la difesa che tiene, pur orfana di Lucumi e Posch. E fa ben sperare la prima da titolare di El Azzouzi. Il ragazzo ha la cattiveria giusta. Quella con cui accogliere domenica l’Empoli al Dall’Ara.

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