De Silvestri, il gol più bello: la donazione per la Fondazione Sant’Orsola per la ricerca

Il capitano rossoblù ha donato 7mila euro alla ricerca contro il cancro, frutto dei proventi di una linea di abbigliamento dedicata al suo gol. Lollo si è poi fermato a regalare magliette ai bambini ricoverati nel reparto pediatrico.

di MARCELLO GIORDANO
9 febbraio 2024
Lollo, il gol più bello contro il cancro. Vale settemila euro

Lollo, il gol più bello contro il cancro. Vale settemila euro

Bologna, 9 febbraio 2024 – Lorenzo De Silvestri e la storia di un gol fruttato 7mila euro per la ricerca contro il cancro. Correva il 22 ottobre quando il numero 29 rossoblù, in tuffo di testa da fuori area, beffava il portiere del Frosinone con la fascia da capitano al braccio. Rete da tre punti. Rete che può valere molto di più, fuori dal campo e che Lollo ha deciso di trasformare in qualcosa di più grande.

De Silvestri, con gli amici della ditta di abbigliamento Berna Italia, ha prodotto una linea di felpe e magliette che riproducevano il suo gesto, per trasformare quel gol in un’operazione di solidarietà, per la ricerca contro il cancro. Settemila euro sono i proventi dell’operazione, che il calciatore ha donato alla Fondazione Sant’Orsola. Il contributo servirà per acquistare uno spettrofotometro per microvolumi, attrezzatura utile all’interno del progetto "Valutazione della biopsia liquida nel carcinoma mammario" nata in collaborazione con la Breast Unit del Sant’Orsola. E’ pure volto immagine di Airc, Fondazione per la ricerca sul cancro, De Silvestri.

Che l’esperienza vissuta con Mihajlovic abbia contribuito a spingerlo in questa direzione non c’è dubbio. Ma lui è pure marito della dottoressa Carlotta Mazzitelli, ricercatrice che lavora al Sant’Orsola e che si occupa proprio di cancro al seno.

Impossibile non essere sensibile a tale tema e che lo sia spontaneamente lo dimostra il gesto riservato dopo la donazione. De Silvestri si è fermato nei reparti pediatrici del Sant’Orsola tra i padiglioni 23 e 13 per regalare ad alcuni piccoli pazienti ricoverati le magliette rimaste e trascorrere un po’ di tempo con loro.

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