Le ultime da Casteldebole: ieri la ripresa degli allenamenti, prima volta in gruppo per il neoacquisto Ilic. De Silvestri o un centrale adattato terzino. Thiago studia il piano per fermare Leao
Posch squalificato, Lollo in pole. Più difficile l’impiego di Corazza. Si valuta di dirottare a destra. uno tra Lucumi e Beukema. .
Nel primo giorno di prove anti-Leao Lorenzo De Silvestri ieri a Casteldebole occupava la casella di destra della difesa a quattro: per il gioco degli opposti è quella del difensore che dovrà incrociare i tacchetti con l’asso portoghese. Poiché nello scacchiere di Pioli alle spalle di Leao agisce un certo Theo Hernandez si capisce bene come la falla che si è aperta a destra con la squalifica di Posch sia una di quelle emergenze a cui prestare attenzione per una settimana intera. A Casteldebole si è aperto ufficialmente il casting, perché non può certo essere presa a cuor leggero la decisione su chi deve occuparsi dell’asse Hernandez-Leao.
De Silvestri è la prima opzione e ad oggi, nonostante il gap di gamba che c’è tra ‘Lollo’ e Rafa, appare la più praticabile. Ma in corsa c’è anche Corazza, se le ultime curve del mercato non lo dirotteranno già verso la Ternana. Senza dimenticare Beukema e Lucumì, che tutto sono fuorché terzini di piede destro ma che, in teoria, Motta potrebbe riadattare su quella fascia. De Silvestri il terzino destro al Meazza lo ha fatto già da titolare e con profitto lo scorso 7 ottobre, nel giorno del 2-2 con l’Inter, quando Posch era infortunato. Corazza, invece, sia all’andata col Milan, alla prima di campionato (2-0 per il Diavolo, reti di Giroud e Pulisic), che il 7 ottobre con l’Inter è entrato in campo nei minuti finali.
Più defilate le soluzioni Beukema e Lucumì, che sono anche i potenziali partner di Calafiori al centro della difesa: se Motta battezzasse la coppia Calafiori-Lucumì all’olandese potrebbe chiedere di agire da terzino destro. Più complicato chiedere a un difensore di piede sinistro, che pure di recente ha fatto il terzino sinistro con buoni risultati, di cambiare fascia: per questo l’ozione Lucumì appare remota.
Motta ha quattro giorni per pensarci, dovendo peraltro risolvere un altro rebus in attacco. Il ritorno di Zirkzee è manna dal cielo, ma di esterni d’attacco pronti e rodati ce n’è solo uno: Orsolini. Ndoye resta in infermeria, Karlsson è tornato in gruppo solo da due giorni e Saelemaekers, stupendo tutti, ieri inanellava giri di campo a buon ritmo, con l’intento di ritagliarsi almeno un posto in panchina contro i rossoneri: ma provarci non sempre è riuscirci. Un bell’intrigo, insomma, che Thiago ieri ha risolto riciclando Moro come esterno d’attacco. Il croato lo aveva già fatto in Coppa Italia col Cesena, mentre in campionato col Milan, all’andata, giocò alle spalle di Zirkzee lasciando a Ferguson la corsia sinistra. Per ora è solo un indizio.
m. v.
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